I gatti domestici sono i perfetti compagni di vita di molte persone. Non appartiene nello specifico ad alcuna razza felina ma è uno dei gatti più comuni in assoluto. E’ arrivato in Europa probabilmente a seguito dei legionari romani o sulle navi dove veniva usato per dare la caccia ai topi che altrimenti avrebbero in poco tempo rovinato le provviste di cibo. Questi gatti non hanno alcun pedigree ma godono di ottima salute e difficilmente si ammalano. Non hanno una taglia standard né una morfologia identica: sono l’uno diverso dall’altro sia per quanto riguarda l’aspetto estetico che il carattere. Per quanto riguarda il mantello ce ne sono per tutti i gusti: si spazia dal pelo a tinta unita a quello tigrato, dal mantello maculato a quello bicolore. Solitamente è molto intelligente, scaltro e se la cava bene in qualsiasi situazione con le proprie forze.
I gatti domestici spesso vengono definiti asociali ma non è proprio così. Sebbene abbiano un comportamento del tutto diverso dai cani, hanno comunque fra di loro e con gli esseri umani degli stretti vincoli affettivi. Il gruppo sociale dei gatti è formato principalmente dalla gatta con la sua prole. Lo svezzamento viene effettuato fra la quinta e l’ottava settimana di vita dei micetti anche se possono verificarsi delle eccezioni. In condizioni normali i gattini rimangono con la madre fino ai 12-18 mesi. I maschi tendono a lasciare il gruppo sociale prima delle femmine ovvero attorno ai 2 o 3 anni d’età.
I gatti di casa che già a partire dalle due settimane di vita hanno a che fare con le persone rimanendo comunque sotto la tutela di mamma gatta, divengono più amichevoli e difficilmente con il passare dei mesi assumeranno atteggiamenti aggressivi verso l’uomo. Fra le 12 e le 14 settimane di vita, i gattini che fino al momento hanno giocato fra di loro simulando la lotta, iniziano a effettuare giochi di tipo predatorio, atti ad affinare le loro abilità di cacciatori. I gatti domestici che già a partire dalle due settimane di vita hanno a che fare con le persone rimanendo comunque sotto la tutela di mamma gatta, divengono più amichevoli e difficilmente con il passare dei mesi assumeranno atteggiamenti aggressivi verso l’uomo. Fra le 12 e le 14 settimane di vita, i gattini che fino al momento hanno giocato fra di loro simulando la lotta, iniziano a effettuare giochi di tipo predatorio, atti ad affinare le loro abilità di cacciatori. I gatti domestici, nonostante da secoli non vivano più allo stato brado, ancora non hanno perduto l’abitudine di marcare il territorio con l’urina. Alcuni maschi tendono a fare pipì ovunque anche entro le pareti domestiche mentre altri si limitano a urinare nelle apposite lettiere senza mostrare interesse nel segnare tutto il territorio circostante spruzzando urina ovunque. I gatti riescono a segnare il territorio anche con le secrezioni sebacee che rilasciano strofinando il collo sugli oggetti e sulle persone.
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