L’ Afghanistan come non lo ha mai raccontato nessuno a NOVARA il 17 ottobre 2012.
La verità, tutta la verità, nient’altro che la verità sull’Afghanistan raccontata da chi si è introdotto nel Paese dei talebani privo di credenziali, senza mansioni e scorta armata. È la sostanza di cui è fatto L’inferno chiamato Afghanistan, il nuovo libro dello scrittore e giornalista comasco Giuseppe Bresciani, in cui si raccontano con grande umanità e sensibilità non comune tre mesi vissuti intensamente, come un viaggiatore d’altri tempi, con la sensazione di essere invisibile, per quanto sia impossibile rendersi tali in un Paese in guerra, e per essere creduto un agente segreto o un pazzo. Per cogliere il genius loci e raccontarlo senza reticenze, schierandosi dalla parte della verità e denunciando gli intrighi del potere. Per dipingere l’affresco di una realtà che conosciamo superficialmente, attraverso i reportage dei giornalisti embedded e per fondere nel crogiolo della scrittura molteplici pietre preziose. L’inferno chiamato Afghanistan è un libro difficile da inquadrare ma che si legge tutto d’un fiato. È un mosaico narrativo che prende forma in virtù di tessere vivacissime su cui sono fissati come sullo smalto le condizioni disperate e i rari attimi sereni che scandiscono la vita del popolo afghano. Ogni tessera è un’illustrazione incisiva, documentata, piena di passione, ma è il loro insieme a configurare la storia. Il racconto è attuale, coinvolgente. Ci mostra la vita e la morte e di entrambe è testimone oculare. Mette a nudo la condizione femminile e quella non meno drammatica dei bambini, la quotidianità nelle carceri e nei campi per sfollati, i retroscena delle operazioni di guerra e di pace a un tempo del nostro contingente militare e degli aiuti umanitari, il fenomeno dilagante della droga, il vuoto sanitario, la corruzione politica. Ma coglie anche gli aspetti poetici e spirituali di un popolo condannato all’inferno pur amando la vita, soffermandosi sulla storia e le tradizioni del popolo afghano. Le parole squarciano l’omertà e scuotono le coscienze. Come un plettro, la lettura solletica le corde del cuore e le fa vibrare, ora con vigore ora dolcemente, suscitando sentimenti di segno opposto: sdegno, rabbia e disgusto accanto alla commozione, all’empatia e al sentire più intimo, permeabile al fascino dell’Oriente misterioso e del sogno infranto. Il lettore si trova infine obbligato a una scelta: odiare o amare. L’indifferenza non è più plausibile e benché la guerra in Afghanistan sia passata di moda (nonostante vi si continui a morire) il tema risulta di grande attualità.
L’inferno chiamato Afghanistan sarà presentato a NOVARA alla libreria IBS Bookshop in Corso Italia 21/25, alle ore 18,00. Dialogherà con l’autore, Mariano Settembri
La presentazione di Novara segue quelle di Sondrio, Bormio, Como, Monza, Bergamo, Lecco e Tradate, che hanno riscosso un grande successo, rivelando al pubblico di ogni età e condizione una realtà sconosciuta ma coinvolgente. L’autore proseguirà il suo tour promozionale a Inverigo (CO) e Pavia ed è disponibile a portare la sua testimonianza ovunque se ne faccia richiesta: biblioteche, associazioni culturali, caffè letterari, librerie, ecc. Per ulteriori informazioni: www.giuseppebresciani.com
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