L’ Afghanistan come non lo ha mai raccontato nessuno a LECCO, il 10 ottobre 2012
La verità, tutta la verità, nient’altro che la verità sull’Afghanistan raccontata da chi si è introdotto nel Paese dei talebani con un visto turistico, privo di credenziali, senza mansioni e scorta armata. È la sostanza di cui è fatto L’inferno chiamato Afghanistan, il nuovo libro dello scrittore Giuseppe Bresciani, in cui vengono raccontano tre mesi vissuti intensamente, come un viaggiatore d’altri tempi, con la sensazione di essere invisibile, per quanto sia impossibile rendersi tali in un Paese in guerra, e per essere creduto un agente segreto o un pazzo. Per cogliere il genius loci e raccontarlo senza reticenze, schierandosi dalla parte della verità e denunciando gli intrighi del potere. Per dipingere l’affresco di una realtà che conosciamo superficialmente, attraverso i reportage dei giornalisti embedded e per fondere nel crogiolo della scrittura molteplici pietre preziose. L’inferno chiamato Afghanistan è un libro difficile da inquadrare ma che si legge tutto d’un fiato. È un mosaico narrativo che prende forma in virtù di tessere vivacissime su cui sono fissati come sullo smalto le condizioni disperate e i rari attimi sereni che scandiscono la vita del popolo afghano. Ogni tessera è un’illustrazione incisiva, documentata, piena di passione, ma è il loro insieme a configurare la storia. Il racconto è attuale, coinvolgente. Ci mostra la vita e la morte e di entrambe è testimone oculare. Mette a nudo la condizione femminile e quella non meno drammatica dei bambini, la quotidianità nelle carceri e nei campi per sfollati, i retroscena delle operazioni di guerra e di pace a un tempo del nostro contingente militare e degli aiuti umanitari, il fenomeno dilagante della droga, il vuoto sanitario, la corruzione politica. Ma coglie anche gli aspetti poetici e spirituali di un popolo condannato all’inferno pur amando la vita. Le parole squarciano l’omertà e scuotono le coscienze. Come un plettro, la lettura solletica le corde del cuore e le fa vibrare, ora con vigore ora dolcemente, suscitando sentimenti di segno opposto: sdegno, rabbia e disgusto accanto alla commozione, all’empatia e al sentire più intimo, permeabile al fascino dell’Oriente misterioso e del sogno infranto. Il lettore si trova obbligato a una scelta: odiare o amare. L’indifferenza non è più plausibile, per quanto ci si abitui a tutto.
L’inferno chiamato Afghanistan sarà presentato a LECCO, presso la libreria IBS Bookshop in via Cavour 44, il 10 ottobre alle ore 18,00. Dialogherà con l’autore, il noto giornalista e critico letterario Fulvio Panzeri.
Lecco è la sesta tappa del tour promozionale del libro in Lombardia. In precedenza, L’Inferno chiamato Afghanistan è stato presentato con grande successo a Sondrio, Bormio, Como, Monza e Bergamo. Dopo Lecco sarà la volta di Tradate. Durante i precedenti incontri, il pubblico ha apprezzato il video che l’autore ha realizzando assemblando alcune fotografie che ha realizzato in Afghanistan e musicale locale. La proiezione ha commosso e insieme indignato gli spettatori, suscitando emozioni molto forti. Il video può essere visto anche su Youtube al seguente indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=4JbGH1hWdHo&feature=plcp
Per maggiori informazioni e approfondimenti consultare le pagine del blog www.giuseppebresciani.com
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