Robot e videogiochi interattivi nell’immaginario collettivo appartengono rigorosamente alle generazioni dei teenagers, mentre non tutti sanno che nuovi studi sostengono che le nuove tecnologie possono migliorare la qualità della vita degli anziani.
È il caso di una ricerca effettuata dall’American Journal of Preventive Medicine, secondo la quale praticare sport virtuali sarebbe efficace sulla salute tanto quanto lo sport fisico così come comunemente è pensato.
È indubbiamente vero che fare attività fisica ritarda l’invecchiamento, ma è chiaro che per un anziano spesso fare sport in senso stretto non è conforme alle sue possibilità fisiche e alle capacità motorie che con l’età, specie in presenza di disturbi, diminuiscono.
Avere a che fare con mondi virtuali e interagire con essi attraverso le facoltà fisiche e cognitive sarebbe invece un’ottima alternativa per migliorare e proprie capacità di movimento e di espressione corporea, nonché per ridurre sensibilmente il rischio che si sviluppino forme di demenza senile.
Un altro caso che vede la tecnologia più avanzata, quasi fantascientifica quale è la robotica, al servizio della terza età è un particolare pupazzo tecnologico che viene dal Giappone e che serve per combattere la depressione.
È noto che gli anziani sono più esposti a questo tipo di patologia per via del senso di solitudine e di impotenza che molte volte lamentano; così come è noto che Giappone e Italia sono i due paesi al mondo che maggiormente subiscono un invecchiamento della popolazione sempre più preponderante.
Questo robot è stato testato sugli anziani di una casa di riposo, di una casa di cura e di un residence per anziani e ha dato risultati molto vantaggiosi.
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