La Neuromodulazione gastrica è innovativa e rivoluzionaria in diversi aspetti che andremo a sviscerare.
Innanzi tutto è stata sviluppata in Italia da un luminare italiano, in contro tendenza alla piaga della “fuga di cervelli”, fuga quasi sempre verso gli USA, fenomeno unico fra i paesi più sviluppati ed industrializzati.
Negli Usa è stata poi “solo” perfezionata e testata, fino ad ottenere il benestare dalle severissime norme ed autorità di controllo sanitarie americane.
Per venire agli aspetti tecnico-medici che la contraddistinguono dalle terapie ancora oggi in uso facendole sembrare vere e proprie torture al suo cospetto, un po’ come le cure dei dentisti del 1800 che in confronto a quelli di oggi, fanno i dentisti del passato più simili a “macellai” che non a medici, evidenziamo quindi che:
– non è “distruttiva”: non si mette mano al bisturi per diminuire la capacità di contenere alimenti dello stomaco tagliando ed asportando una sezione dello stesso organo e ricucendone i lembi rimanenti;
– non è occlusiva: non vi introduce alcun corpo estraneo con lo stesso fine di cui sopra, ossia diminuire la capacità “volumetrica” dello stomaco e contemporaneamente la sua capacità funzionale di assimilazione delle calorie introdottevi;
– non è costrittiva: non “impacchetta” lo stomaco in un contenitore al fine di non permettergli il dilatarsi allo scopo di ricevere altro cibo e relative calorie.
Da sottolineare anche che non stimola il rigurgito di cibo (vomito) né propone l’assunzione di alcun farmaco, nemmeno come coadiuvante.
La sua forza sta nell’intervento riequilibratore degli impulsi nervosi che dallo stomaco arrivano al cervello in modo da ripristinare il mal funzionamento della “spia di indicazione di sazietà”, correggere il comportamento alimentare, regolandolo, impedendo inoltre quegli spuntini fuori dagli orari canonici dei pasti, che negli obesi tra l’altro sono un continuo, senza soluzione o quasi di continuità.
Gabriele Goldoni
Uff. Relazioni col pubblico
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