La bronchite è un evento patologico che colpisce le vie aeree tracheali e bronchiali ed è caratterizzata da dispnea respiratoria e da espettorazione, associati o meno ad altri sintomi. Se la sintomatologia dura per più di tre mesi la bronchite viene definita cronica. I disturbi bronchiali subiscono dei peggioramenti a causa delle infezioni delle vie aeree, delle influenze climatiche, di improvvisi cambiamenti della temperatura e dell’inalazione di aria inquinata (compresa l’aria viziata dal fumo di tabacco). La bronchite e la bronchite cronica sono malattie che la gente ha ormai imparato a sopportare; esse infatti provocano notevoli disagi ma raramente inducono uno stato patologico tale da comportare una situazione di inabilità.
Spesso la bronchite insorge a causa di contaminazione da parte di batteri responsabili della pertosse, della polmonite o dell’influenza. In seguito il paziente soffre di insistenti attacchi di tosse e di una eccessiva produzione di muco, e a ogni colpo di freddo o a ogni attacco di influenza si ha una nuova ricaduta del male. Esistono anche casi che si instaurano progressivamente. Un individuo sano produce circa 250 ml di muco delle vie respiratorie ogni 24 ore; il muco viene secreto dalle ghiandole mucose e dalle cellule epiteliali caliciformi. Questo materiale mucoso costituisce la ricopertura del tessuto mucoso delle vie aeree, non provoca tosse e viene gradatamente spinto verso l’alto dalle ciglia presenti lungo le pareti delle vie bronco tracheali, quindi ingoiato. La produzione di muco aumenta in caso di bronchite e nel caso di una bronchite cronica aumenta anche il numero totale di cellule caliciformi. Anche se non è chiaro come venga prodotta una quantità eccessiva di muco prima di essere espettorato, è verosimile supporre che questa notevole iperproduzione interferisca con il funzionamento delle ciglia. Le ramificazioni più piccole delle vie aeree possono essere intasate da una massa di materiale mucoso, rendendo inevitabile il diffondersi di una infezione. Inevitabili sono anche danni alle cellule ciliate epiteliali (come conseguenza dell’infezione virale), se i batteri hanno l’opportunità di soggiornare sulle pareti delle vie aeree.
Il decorso probabile della malattia parte quindi da un alterato funzionamento della membrana mucosa che conduce a una eccessiva produzione di muco precedente alla comparsa della sintomatologia bronchitica. Tuttavia, non è ancora stata fornita una spiegazione esauriente del fenomeno. È possibile fare una distinzione fra bronchite acuta e bronchite cronica. I sintomi principali di entrambe consistono in tosse, eccessiva produzione di muco e senso di costrizione e dolore toracico. Solo quei casi di bronchite che persistono per più di tre mesi rispetto della terapia instaurata vengono descritti come casi di bronchite cronica. La bronchite cronica è inoltre caratterizzata dalla costante presenza nelle vie aeree di germi patogeni. Si tratta di batteri e virus influenzale (Haemophilis influenzae e pneumococchi). Dal momento che Haemophilis influenzae, in particolare, è un batterio la cui rimozione dall’ambiente polmonare si è dimostrata estremamente difficile (alcuni individui batterici rimangono sempre presenti sotto la mucosa delle vie aeree, spesso in profondità) è comprensibile come ripetuti attacchi di bronchite possono condurre a poco a poco un danno permanente delle vie aeree e dei polmoni. Nella bronchite è molto importante verificare la situazione dei polmoni mediante radiografia. A questo scopo, viene introdotta nelle ramificazioni bronchiali del paziente una piccola quantità di mezzo di contrasto radio opaco e quindi si procede all’esplorazione radiografica.
No Comments Found