Medicina

Il trattamento dell’asma bronchiale

L’asma bronchiale è una situazione patologica contraddistinta dalla costrizione delle ramificazioni più piccole delle vie aeree (bronchi e bronchioli), che si esprime in definitiva come difficoltà di respirazione. Questa situazione è facilmente riconoscibile sia dal medico sia dal profano. Una diagnosi precoce è importante ai fini di un trattamento efficace che impedisca danni ulteriori alle altre strutture dell’apparato respiratorio. I fattori eziologici più importanti sono diversi. Citiamo ad esempio gli spasmi dei piccoli fascetti muscolari delle vie aeree inferiori, il rigonfiamento delle membrane mucose delle stesse vie aeree, l’aumento della quantità di muco nelle vie aeree, fattori ereditari, ipersensibilità di tipo allergico, perdita di elasticità dei tessuti polmonari, aumentata reattività delle strutture delle vie aeree nei pazienti sofferenti d’asma successiva a stimolazione con istamina o acetilcolina, inquinamento atmosferico, fattori di origine psicologica, fattori ormonali, fattori sociali e influenza del clima.

Nei primi anni di vita, il paziente sofferente di asma produce un accumulo di secrezione seborroica con formazione di edema umido. Successivamente, i pazienti soffrono di veri propri attacchi d’asma che cominciano all’età di circa tre anni per durare pressappoco fino all’età di cinquant’anni. Ciò che è da sottolineare che negli anni compresi tra i quindici e i ventuno (cioè gli anni della pubertà e immediatamente successivi), gli attacchi si fanno molto più radi e molto meno intensi o anche scompaiono completamente. Se tuttavia non scompaiono, essi sono però molto deboli. Alla fine del periodo puberale, nel giovane ormai adulto, quando la maggior parte degli importanti mutamenti ormonali si è già compiuta, il quadro clinico dell’asma torna all’aspetto precedente e gli attacchi riprendono. Può essere notata anche una nuova manifestazione eczematosa, ma questa volta in forma di formazioni asciutte e desquamanti nel cavo popliteo (del ginocchio) nel cavo articolare del gomito.

Il trattamento dell’asma bronchiale persegue tre scopi fondamentali: la rimozione delle cause prime, il miglioramento dello stato di costrizione e la prevenzione delle complicazioni. In primo luogo si cerca di eliminare la causa specifica, la cui natura può essere chiarita attraverso un’attenta ricerca eziologica. Se si pensa che tale causa possa essere di natura allergica, si deve operare in modo da tener lontano il paziente dalle sostanze indicate come probabili allergeni. Tale pratica è riconosciuta come risanamento. Se la sostanza incriminata non può essere eliminata dall’ambiente vitale del paziente – come nel caso, purtroppo, della polvere domestica delle spore fungine – il paziente deve essere sottoposto a un trattamento basato sull’assunzione di un estratto della sostanza cui è sensibile, nella speranza che la sintomatologia allergica si riduca (desensibilizzazione). Se la causa principale è da ricercarsi in un fatto infettivo, il paziente deve essere trattato con antibiotici. A volte i corticosteroidi, cioè gli ormoni derivati della corteccia surrenale, hanno benefici effetti. Naturalmente esistono molti farmaci che, pur non eliminando la causa prima dell’affezione asmatica, tuttavia alleviano la sintomatologia. Questo tipo di farmaci sono gli stessi che, ad esempio, vengono usati nel caso di edemi e riducono l’eccessiva quantità di muco respiratorio. I metodi fisioterapeutici svolgono un ruolo particolare, dal momento che un miglioramento della tecnica respiratoria si dimostra per il paziente asmatico di particolare importanza.

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