In quest’articolo andremo a trattare tutti gli aspetti storici legati al rubinetto, un complemento fondamentale per la utilizzo di quello che è, come abbiamo avuto modo di affermare a più riprese l’elemento base della vita, tratteremo degli usi e dei costumi che nel tempo hanno mutato il connubio acqua uomo.
Partiremo approfondendo alcuni aneddoti che hanno caratterizzato le varie epoche per poi passare ad analizzare, tappa per tappa, l’evoluzione avvenuta attraverso le civiltà del passato.
I primi a produrre dei rudimentali tipi di rubinetto furono sicuramente i cretesi, alla scomparsa della loro cultura e con il passaggio del testimone ai greci cominciò una rubinetteria vera e propria; giacché si trattava di organi in metallo prodotti con passaggi metallurgici e montati con accorgimenti meccanici.
Pare che si trattasse di rubinetti in bronzo e oltre al tipo maschio cilindrico, che costituiva la soluzione tecnica e concettuale più pragmatica, sia dal punto di vista costruttivo che funzionale, fosse applicato anche qualche tipo di saracinesca.
I primi rubinetti come noi li conosciamo, rubinetti design e stile italiano, sono stati le “valvulae” di epoca romana, si trattava di rubinetti di tipo a maschio in cui la rotazione di un cilindro bucato permetteva o impediva il passaggio dell’acqua. Con il tempo e con lo sviluppo degli acquedotti che iniziarono a rifornire la sempre più numerosa popolazione delle città, iniziò a svilupparsi una considerevole attività industriale legata alla produzione di rubinetti, oltre che di vasche. stufe per riscaldare l’acqua ecc.
Già in epoca romana iniziarono a fare la loro comparsa i primi tipi di “miscelatori” con cui si poteva avere erogata acqua fredda o in alternativa calda, la miscelazione dell’acqua alla temperatura ottimale era fatta in una vasca sottostante mentre dalla vasca l’acqua usciva o fredda o bollente.
Con la caduta dell’impero romano e il conseguente declino della rete idrica non più mantenuta in epoca medievale e moderna i rubinetti avevano la funzione principalmente di regolazione del flusso dell’acqua da recipienti. Si trattava ancora di rubinetti di tipo a maschio cilindrico ma le dimensioni solitamente erano ridotte; essi, infatti, erano applicati a piccoli recipienti di legno o metallo sospesi oppure trasportabili a seconda delle funzioni e necessità.
Sovente, nelle chiese di maggiore importanza, erano poste delle vasche con due rubinetti per usi liturgici oppure venivano applicati a grandi botti per il vino e la birra, i rubinetti in questi casi potevano raggiungere dimensioni considerevoli.
Per l’introduzione del primo rubinetto a vite bisognerà aspettare il 1800 e la sua invenzione è attribuita a un mercante inglese di ferramenta Thomas Grill, con esso fu per la prima volta possibile graduare il flusso dell’acqua.
Questo sistema è in uso tuttora e trovò largo utilizzo sopratutto con l’allacciamento delle abitazioni nuovamente a una rete idrica di distribuzione dell’ acqua sana e pura che ne esaltava le prestazioni trattandosi di flussi sotto pressione.
Nella seconda metà del 1900 iniziò inoltre la commercializzazione dei miscelatori monocomando a dischi ceramici, in precedenza erano in uso e commercializzati miscelatori termostatici basati su tecnologie meccaniche diverse, ad ogni modo, il rubinetto a vite e quello a maschio non sono mai stati soppiantati dal miscelatore monocomando a dischi ceramici, anzi il sistema a maschio è stato perfezionato nelle forme del maschio conico o a sfera e trova ancora largo impiego in ambito enologico e in varie applicazioni delle valvole per gli impianti di distribuzione per gas e liquidi di vario genere.
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