6 Luglio 2012: in seno alle riforme per la riduzione della spesa pubblica volute da Monti all’interno della spending review, viene approvato il Decreto Legge 95/2012 con il quale viene stabilito il programma di dematerializzazione delle pratiche amministrative degli istituti scolastici. Il MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca) si fa carico di pubblicare nel giro di 60 giorni dal decreto un piano di dematerializzazione nel quale indicare l’iter da seguire, punti programmatici, gestione dei fondi.
15 Agosto 2012: il Decreto Legge viene convertito in Legge 135/2012, con la quale viene sancita ufficialmente l’obbligatorietà da parte delle scuole di munirsi di un registro elettronico, i progetti PON (Piani Operativi Nazionali), sostenuti per intero dall’Unione Europea, forniranno i fondi necessari per l’acquisto delle necessarie strumentazioni tecnologiche.
2014: si resta in attesa del piano di dematerializzazione senza il quale la legge a esso correlata non può acquisire validità. Alla base delle difficoltà burocratiche vi è la questione riservatezza nel trattamento dei dati sensibili che riguardano gli studenti. Il documento che il MIUR deve stilare dovrà essere approvato dal garante della Privacy e quindi fungere da guida generale per la digitalizzazione degli istituti scolastici. Intanto però non giungono novità. Il piano non è ancora stato pubblicato né si conosce alcunché sulle tempistiche necessarie. Al governo Monti è succeduto quello Letta prima e quello Renzi poi e la questione sembra essere passata in secondo piano. Il 2013 doveva essere l’anno di transizione necessario per sancire, a partire dall’anno successivo, il passaggio totale e incondizionato al sistema digitale, e invece si continua a brancolare nel buio. Diverse scuole hanno provveduto, sotto l’incoraggiamento delle direttive di Palazzo Chigi, all’installazione del registro elettronico, ma l’assenza di un piano ufficiale che sancisca la validità procedurale del software espone i dirigenti scolastici al rischio della falce del Garante, il quale può commissionare sanzioni e richiami in caso di inadempienze.
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