ROMA , 13 MARZO 2009 ORE 17:30 – LIBRERIA IL FILO VIA BASENTO 52/EIl Gruppo Albatros Il Filo presenta: ALBERTO PELLÈ, IN BIANCO.SIMONA POLIMENI, UNA VITA E DUE DESTINIANDREA TEDONE, STORIEANTONIO MAZZIOTTA, IL BUIO ALLA FINESTRAGIUSEOPPE DE BIASI, PROFUMO DI TE Alberto Pellè, In BiancoDallo sviluppo nel 1800 del nursing, attraverso Florence Nightingale, l’autore inquadra una improrogabile esigenza di oggi: quella di mettere nella condizione migliore chi, come l’infermiere, è chiamato a dare assistenza; chi insomma, pur se con bisogni differenti è, come il malato, “persona” e rappresenta una risorsa. Due figure inscindibili che insieme dovranno scontrarsi con una Sanità poco funzionante, fuori da quell’ipocrisia che sostiene che il mestiere dell’assistenza sia facile o si riduca a una via di mezzo tra missione e volontariato. Fra pennellate, aneddoti umoristici, denunce, studi e proposte lungo questo diario-racconto, troviamo riflessioni sull’anziano, sul malato, sull’ignavia di alcuni dirigenti e politici, nonché sulla superficialità del sistema pensionistico. Per finire sul tema della qualità e dell’etica, considerando (oltre il valido merito di tanti medici, operatori sanitari e del volontariato), che l’Italia ha una buona Sanità, il punto è che si trova nelle mani di una malsana politica.Alberto Pellè, classe ’55, è laureato in Scienze Sociali. Ha lasciato a pochi anni Lecce, terra nella quale è nato. Si è trasferito a Roma con la madre e i fratelli e, complice una zia suora, allora caposala presso un ospedale della capitale, è entrato in contatto sin dall’infanzia con l’ambiente ospedaliero. Simona Polimeri, Una vita e due destini Avete mai provato a immaginare come sarebbe cambiata la vostra vita se aveste fatto una scelta al posto di un’altra? È esattamente quello che avviene ai personaggi di questo romanzo: pensano,sognano, ricordano, crescono e cambiano, fin quando non arriva il momento di decidere se agire o restare passivi di fronte al fiume della vita, che continua a scorrere impetuoso nei solchi del destino,senza chiedere il permesso. È proprio a questo punto che si deve prendere una risoluzione,perché si è ancora in tempo per scegliere il proprio destino. Ma la corrente biforca il sentiero, ci si trova dinanzi a un bivio, e bisogna prendere coscienza di una realtà che sconvolge: tutti abbiamo una vita e due destini. Non esiste un sentiero giusto o uno sbagliato: le due strade procedono parallelamente, fino alla fine, e adeguarsi al destino in cui ci si ritrova immersi, quasi per caso, non è una sconfitta se si prende coscienza della propria vita, si dimentica la tristezza e la malinconia del passato, ci si rimbocca le maniche e si pianifica costruttivamente il tempo rimasto. Simona Polimeni è nata a Reggio Calabria nel 1989 ed è iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza. Ha ottenuto svariati riconoscimenti letterari: Premio Nazionale “Belmoro”, sezione “Lina Formica”, narrativa, anno 2004 – Primo premio; Concorso “Franco Bargagna”, Circolo Ricreativo Piaggio,Pontedera, Sezione Giovani Narrativa, anno 2005 – Primo premio; Premio Nazionale “Belmoro”, sezione “Lina Formica”, narrativa, anno 2005 – Secondo premio; Concorso “Franco Bargagna”, Sezione Narrativa Edita, La casa con i mandorli in fiore, anno 2007 – Primo premio. Ha già pubblicato: La casa con i mandorli in fiore, Falzea editore, maggio 2006. Andrea Tedone, StorieQuaranta racconti di vita vissuta. Quaranta storie che, necessariamente, si snodano tra le montagne e le valli delle Alpi piemontesi. Tra la Valle Maira e il Cuneese. Ci sono i sentieri impervi, la neve, il freddo, gli alberi dei boschi, gli animali selvatici. C’è la legna da spaccare per scaldarsi e cucinare; c’è la caccia vissuta come “arte” di sussistenza; c’è la poesia di una Natura che rivendica il suo ruolo di “madre”. C’è l’amicizia, gli affetti, le serate alcoliche e il divertimento sincero. E nelle pieghe di questi scenari altre storie si generano: riflessioni, aneddoti, ricordi del passato, imprevisti drammatici, situazioni al limite del comico o dell’incoscienza. Ne esce fuori una quotidianità assolutamente straordinaria, immancabilmente autobiografica, ma altrettanto contagiosa. È la realtà della montagna, in cui tutte le cose riflettono una luce spesso cruda, intensa e concreta, e proprio per questo appaiono più vivide, realistiche e affascinanti.Andrea Tedone è nato in Valle Scrivia nel 1979. Sin da bambino ha imparato l’amore e il rispetto per la natura, vivendo tra i boschi e le montagne. Ha svolto molteplici lavori: mobili rustici, coltelli, pipe indiane e altre attività artigianali hanno riempito spesso le sue giornate. Trasferitosi in Val Maira nel 1999 ha approfondito ancor più il rapporto con la vita nei boschi e tra le montagne, restando intere settimane lontano dalla “civiltà”. Eccellente pescatore, abile cacciatore da piuma e ottimo tiratore sia con il fucile che all’arma bianca, dà il meglio di sé nella caccia al cinghiale. Antonio Mazziotta, Il buio alla finestraIl Buio alla Finestra racconta alcuni frammenti della storia di due ragazze, Gioia e Tania, due vite parallele segnate da un diverso destino. Le loro esistenze, unite da una profonda amicizia, si contrappongono: l’una sognatrice e poetica, l’altra immediata e pratica. La vita di entrambe, in questi passaggi del racconto, è attraversata, segnata nel profondo dal fuoco vivo dell’amore per due uomini, Andrea e Paolo, compagni premurosi e fedeli. Ed è proprio l’amore il vero protagonista, quel tutto che va oltre l’esistenza, ne sconvolge le regole e si svela spesso in modo inatteso… Antonio Mazziotta è nato a Torino il 7 febbraio del 1972. Cresciuto nella provincia di Cagliari, dal 1990 vive e lavora vicino Bologna. Il Buio alla Finestra è il suo primo romanzo. Giuseppe De Biasi, Profumo di teLa poesia di Giuseppe De Biasi è un inno all’amore, al corpo e alle passioni, all’incontro e alla condivisione. Celebra la bellezza e il segreto delle emozioni questa scrittura, e cerca nell’imprevedibilità dei sentimenti una risposta alle tante domande cui la mente, la razionalità, da sole, non possono rispondere. Il linguaggio che l’autore predilige è immediato, diretto, privo di estetismi fini a se stessi; come parole abbandonate al vento egli scrive in una sua poesia, come una musica, come un motivo che viene dal cuore, la poesia riesce a scardinare le resistenze emotive, a demolire pregiudizi e paure, a “dire” ciò che, almeno apparentemente, appariva inenarrabile. Impariamo altresì in questa silloge come l’amore, anche quando delude, inganna, anche quando si declina in irreparabili silenzi, sia invero solo “addormentato”, schiacciato sotto quel silenzio forzato (innaturale), tuttavia sintomatico di ciò che ancora si può dire, di com’è “strano” l’amore.(dalla prefazione) Giuseppe De Biasi è nato nel 1941 a San Nicola dell’Alto (KR) dove vive e lavora. Ha operato per alcuni anni nella scuola da docente, ma ha vissuto gran parte della sua carriera come Dirigente Scolastico, ruolo che ancora ricopre. Si è laureato in pedagogia presso l’Università di Messina e ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca pedagogica e didattica. È stato direttore e relatore di numerosi corsi di aggiornamento e di formazione professionale del personale della scuola. Ha altresì collaborato con l’Università della Calabria come docente. Per molti anni ha preso parte alla Redazione della Rivista “RIFERIMENTO educazione e terapia: conoscenza e ipotesi delle caratterizzazioni dell’età evolutiva” diretta da A. Sica (Editoriale Bios Cosenza). Ha scritto su Giuseppe Gangale l’articolo “Un intellettuale scomodo geloso della sua libertà” pubblicato sul mensile “Calabria” edito dalla Regione Calabria; a cura dell’A.N.S.I. (Associazione Nazionale Scuola Italiana) ha pubblicato, nel 1995, La musica per l’integrazione dell’handicap, casa Editrice M.C.A., Roma. Gruppo Albatros Il FiloSede LegaleVia Sistina, 12100187 Roma RedazioneVia Ippolito Nievo, 2701100 Viterbo Tel. 0761344202Mail: [email protected]
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