Giovedì 12 novembre 2009, ore 17
Libreria Mdd Bookshop
via Ascanio Sforza, 37 – Milano
Angela Berrino, Pa-ro-le
Non è un interludio giocoso, non sono semplicemente versi per bambini. Non è una riflessione esistenzialista, non è uno struggente soliloquio amoroso. O, per meglio dire, non è solo questo. O magari è tutto questo, allo stesso tempo, in un cocktail e calderone ribollente di emozioni, sensazioni e sensibilità tutta femminile. La raccolta di Angela Berrino, intitolata Pa-ro-le, certamente non è una silloge di componimenti ampollosi o autoreferenziali. È invece esattamente
l’opposto: un fiume di pensieri sciolti liberamente in versi anarchici, con l’immediatezza di un poeta ispirato dall’illuminazione di un bagliore improvviso. L’aspetto più interessante dell’opera è costituito proprio dalla sua sorprendente versatilità tematica, intesa come pluralità corale e molteplicità di contenuti, coniugata all’eclettismo e alla poliedricità della forma, capace di adeguarsi camaleonticamente alle frequenti (e radicali) variazioni di tono ed argomento. Una varietà e una ricchezza, linguistica e contenutistica, indubbiamente notevole. Specie se si considera che l’originale intento dell’autrice, da lei stessa esplicitamente dichiarato, è quello di “scrivere una raccolta di poesie destinate ai bambini in età scolare, perché possano leggerle tra i banchi e trarre ispirazione da esse per assimilare valori cardinali come l’amicizia, l’uguaglianza e l’amore”.
Angela Berrino è nata a Bra (CN) il 17 ottobre del 1952. Esercita la professione di insegnante. Ha pubblicato con la casa editrice Top Media di Mestre (VE), nell’agosto 1995, la raccolta poetica Luce e tenebre. Nel maggio del 1997 ha pubblicato con l’editore Taurus di Torino la silloge Verso infinito, poi ristampato da Gabrieli Editori (2002), per cui ha pubblicato anche Un volo tra le parole (2003) e A mia madre (2004). Per i tipi di Sfera Editrice è uscito nel 2003 Cuori Smarriti. Ha scritto il prologo in versi per il lavoro teatrale su Aldo Moro (Teatro Sociale di Alba – 1998). Molte delle sue poesie sono state musicate per pianoforte ed organo. Attualmente collabora con giornali e radio locali su problemi letterari e di costume.
Scipione Gipunte, Spiccare il volo
Essere ingegnere e a volte… pentirsene! Dopo il tanto agognato pezzo di carta in università si sarebbe pronti per “spiccare il volo”, ma si incappa, come il giovane protagonista di questo agevole libro, in una serie infinita di situazioni tragicomiche, al limite del ridicolo. Per non farsi prendere dallo sconforto, il “nostro” (ma potrebbe essere chiunque di noi) cerca di affrontare colloqui inverosimili e umilianti situazioni lavorative con un pizzico di ironia. Ma con rassegnazione… no, non è ancora il momento di rassegnarsi. Nonostante tutte le premesse siano negative e scoraggianti, i giovani possono tirare fuori una sana rabbia e cercare di cambiare le cose. Cominciando dal proprio mondo interiore, non lasciandosi cambiare, non chiudendo i sogni a chiave nei cassetti. Ma chi è realmente il protagonista? Quali sono il suo carattere, i suoi pregi, i suoi difetti, i suoi desideri? È semplice: tutto si può riassumere in una lenta ma ardente ricerca del proprio senso della felicità.
Scipione Gipunte ha 26 anni ed è laureato in Ingegneria. Spiccare il volo
è il primo libro che pubblica.
Simona Marabese, Nella stanza accanto
“E se gridassi io adesso? Se urlassi che sto male, ancora più male di allora, forse qualcuno aprirebbe quella stanza dove sei, per farmi abbracciare ancora una volta il tuo corpo? Alzati, Fabrizio, cammina. Non è stato così con Lazzaro? No, i tuoi occhi sono chiusi per sempre. Ma tu, Fabrizio, li vedi i miei? Senti il mio dolore? No, Fabrizio, sei diventato olmo, faggio o salice piangente. Sei diventato parte di quella bara che ti contiene, e la tua essenza si è volatilizzata come una nuvola di vapore che si disperde nell’aria. Mi ascolti, Fabrizio? Mi hai lasciata qui sola in questo luogo freddo e buio, questo luogo che odora di morte, perché anche la morte ha un odore, Fabrizio, un odore forte.” I racconti di Simona colpiscono al cuore, ci accompagnano in un viaggio nelle pieghe più profonde dell’anima. E dopo non saremo più gli stessi.
Simona Marabese vive a Milano. Giornalista free lance, docente di Lingua Russa e formatrice, ha collaborato per diverse testate con articoli riguardanti la cultura e la politica dei Paesi dell’ex Unione Sovietica: da segnalare l’intervista fatta a Mikhail Gorbaciov nel 1994. Nel 1998 ha pubblicato due saggi sulla rivista nazionale “Slavia” dal titolo: La letteratura russa contemporanea come rappresentazione della verità della realtà e L’antieroe nella quotidianità della Perestrojka. Ha frequentato diversi corsi di scrittura creativa. Nel 2004 la casa editrice Marna di Barzago (LC) ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie dal titolo Il filo rosso.
Maurizio Tucci, Cannoli e foie gras
Valeria e la figlia Alessia partono per Parigi, dove quest’ultima deve seguire il gruppo di teatro per una gita d’istruzione. Serena, sorella di Valeria, si dirige a Barcellona per festeggiare quello che dovrebbe essere un cambiamento epocale nella sua esistenza. Valentina, assistente di Francesco, marito di Valeria, va con quest’ultimo a Napoli, per una questione di lavoro e con la segreta speranza che… Tre viaggi, quattro donne e altrettante che s’intrecciano e si snodano lungo strade decise e ordite dal destino e che le condurranno a punti di rottura e rinascita per le proprie esistenze.
Maurizio Tucci è nato a Potenza il 2 settembre del 1958, ha studiato a Bologna e vive a Milano da quasi vent’anni. È giornalista, si occupa di comunicazione e di ricerca sociale, in particolare sull’adolescenza. Già autore di saggi, Cannoli e foie gras è la sua opera prima di narrativa.
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