Scienze

Il cibo del futuro grazie a una stampante 3D?

Il cibo del futuro sarà realizzato a partire da una stampante 3D, e avrà anche un buon sapore. Già lo sappiamo che il cibo può essere stampato in 3D sotto diverse forme, come dimostrano il progetto Foodini e il piano della NASA per stampare risorse commestibili nello spazio. È tutta una questione di tecnologia e creatività, un nuovo modo per affrontare le sfide legate a come cucineremo e mangeremo i nostri pasti nel futuro.

Un assaggio del cibo del futuro lo potrete avere alla Innovation Week con Maker Faire Rome, l’evento che esplora innovazione e creatività a 360° che si terrà a Roma dal 3 al 5 ottobre. Si tratta di una fiera espositiva con più di 500 progetti esposti nelle sale dell’Auditorium Parco della Musica. Ci sarà anche la 3D fruit printer sviluppata da Dovetailed, uno studio di design e innovazione con base nel Regno Unito.

La 3D fruit printer sembra una stampante 3D come tutte le altre, ma in realtà il suo materiale di stampa è un succo al sapore di frutta che reagisce con calcio alginato per formare delle sfere gommose. È una tecnica particolare della cucina molecolare conosciuta come sferificazione, che permette di combinare le sfere di vari sapori in forme nuove. Cioè, dei veri e propri frutti artificiali.

Come ha detto Gabriel Villar, chief inventor di Dovetailed, “sapore, aspetto, dimensioni e forma della frutta possono essere del tutto customizzate”. Inoltre, le nuove stampanti di cibo in 3D potrebbero essere utilizzate in stazioni di ricerca polari e spaziali, in modo da permettere alle persone di stampare cibo di qualità – si possono utilizzare anche ingredienti biologici – e ridurre la produzione di rifiuti.

Nel corso di Maker Faire Rome potrete incontrare Lynette Kucsma, chief marketing officer e co-fondatore di Natural Machines, la startup dietro alla stampante di cibo 3D Foodini e Anjan Contractor, ingegnere meccanico e fondatore della Systems & Materials Research Corporation (SMRC), l’azienda che ha ricevuto dalla NASA un finanziamento da 125.000 dollari per sviluppare tecnologie di stampa del cibo nello spazio.

Il modo in cui gestiamo il nostro cibo cambierà molto presto, grazie all’entrata in gioco di diversi elementi innovativi: produzioni a basso impatto ambientale, distribuzione sostenibile e – ovviamente – una stampante di cibo 3D in ogni casa, ristorante e bar.

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