Una radicale decostruzione/ricostruzione degli archetipi caratterizza la prima collezione accessori Hache. Manuela Arcari punta sul potere suggestivo delle frizioni e delle inaudite congiunzioni, senza rinunciare alla purezza che contraddistingue il suo percorso di designer modernista. Il risultato sono oggetti affermativi, dalla presenza forte, provocatoria, eppure pragmatica. La contrapposizione e la sovrapposizione del maschile e del femminile crea una tensione elettrica e liberatoria.
La collezione ruota attorno ad una serie di forme iconiche: la stringata maschile, la decolleté con il cinturino e il piccolo tacco, la francesina chiusa dalla doppia fibbia. I singoli elementi, però, sono isolati e, come in un puzzle, arrangiati con gusto della addizione in una somma nuova che stravolge ciò da cui si era partiti. La contrapposizione dei materiali sottolinea la successione delle parti. La francesina allungata di glitter ha la suola a carrarmato e un aggraziato kitten heel, ad esempio; la scarpa maschile con le frange è montata su una alta zeppa, a sua volta composta da tre fussbet sovrapposti; frange di pelo, partendo dal cinturino, danno un twist animalesco alla decolleté aggraziata; le stringate rasoterra sono realizzate in due diversi animalier, quasi la scarpa fosse divisa in due. Domina un senso di accumulo costruttivo; il puzzle crea uno spiazzamento iconografico.
I colori classici – nero, grigio chiaro, cuoio, blu – creano coerenza, giocando con la contraddizione dei materiali: vitello, camoscio, glitter, tessuto tinto in capo.
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