Lo stile è bizzoso, il look scanzonato. Ora, la cravatta con il codino a vista va in Giappone.
Sbarca nel sol levante l’ultima creazione dello stilista sardo. Creatore, manager e imprenditore di se stesso, lui la moda la pensa, la produce e la vende. Raggiungiamo Gianni Mura a Tokio, ma solo via filo. Ci saluta in giapponese pronunciando un “konnici-wa“ che equivarrebbe al nostro ciao e ci assicura che è l’unica parola che sa pronunciare. “Difficile capirsi a determinate latitudini, ma io sono al sicuro”, spiega Gianni Mura, intervistato. “La mia manager è di madrelingua e parla perfettamente l’italiano, oltre l’inglese e altre lingue orientali, per cui sono in ottime mani. E sono davvero fortunato a conoscere persone tanto colte e preparate”. Ma non perde altro tempo Gianni Mura. Ci dice subito che le sue cravatte continuano a riscuotere successo e ora il popolo dagli occhi a mandorla scopre la cravatta con il codino a vista. “Sono persone che amano le novità ma solo quelle belle e io per questo mi sento gratificato, ma anche fortunato”. Ci complimentiamo per il successo e tiene a precisare che è solo un artigiano che disegna e vende cravatte con lo spirito e il mordente della strada e che nutre, al tempo stesso, una grande fiducia in se stesso. Perché un accessorio così bizzoso piace ai giapponesi che sono sobri e stanno dentro le righe? “Chi l’ha detto? Diciamo dentro righe ragionevoli. Trovo piuttosto che sono persone che osano e che, soprattutto, amano il bello. Lo stile sovrapposto di questo accessorio piace proprio perchè va oltre l’essenziale. Come ho già detto, nella vita non ci si deve fermare alla sopravvivenza e il giapponese è un popolo eccezionalmente innovativo, abile e intelligente”. E quando i fusi orari si confondo, il look viaggia veloce.
Marco Mancinelli
Gianni Mura Press Office
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