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Gestire la bici elettrica: la manutenzione della batteria

Nella manutenzione della bici elettrica, la gestione accurata della batteria riveste un ruolo chiave, al fine di prolungare quanto più sia possibile il suo ciclo di vita. Mediamente, le batterie per biciclette elettriche durano tra le 500 e le 700 ricariche prima di richiedere la sostituzione ma, con un’attenta gestione del dispositivo, può arrivare fino a i 1.000 cicli di ricarica.

Ricaricare con frequenza

Per garantire prestazioni durature e una maggiore integrità nel tempo, l‘accumulatore deve essere ricaricato con frequenza e senza attendere il suo completo esaurimento. Dopo aver utilizzato la bicicletta, è sempre opportuno rimuovere la batteria e metterla in carica.

Gestione della ricarica

Mai rimuovere la batteria prima che essa abbia concluso il processo di ricarica. Si consiglia, inoltre, di lasciare l’accumulatore collegato alla presa anche fino a un’ora dopo la conclusione della carica. Ciò perché, spesso, il caricatore presenta un calo di intensità nelle ultime fasi del processo e può capitare che la segnalazione di ricarica completata sia erronea.

Custodia della batteria

Può capitare che passino periodi più o meno lunghi senza che utilizziate il pedelec. In tali casi, la custodia della batteria è fondamentale per salvaguardare la sua integrità. Nei periodi di inutilizzo, è opportuno rimuovere il dispositivo dal mezzo con una carica residua di circa il 50%. La batteria deve essere conservata in posti al riparo da fonti di calore e di umidità. A distanza di almeno 20 o 30 giorni, è bene recuperare l’accumulatore, montarlo sulla bici, scaricarlo percorrendo almeno 15-20 km, quindi metterlo sotto carica e riporlo nuovamente al suo posto.

Guida conservativa

Le modalità di guida possono impattare negativamente sull’integrità del dispositivo. Un’andatura costante permette alla batteria di funzionare in maniera armonica mentre, procedendo a strappi, accelerando e decelerando con frequenza, mette sotto sforzo la batteria.

Percorrere strade pianeggianti, prive di particolari saliscendi e adatte a procedere in maniera regolare sono più semplici da gestire e richiedono un minor sforzo dell’accumulatore. Dove possibile, è sempre meglio prediligere circuiti piani e regolari.

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