Il noto avvocato Giampiero Martini ci spiega cosa sia la PAC.
La Politica Agricola Comune o PAC è l’insieme di leggi e di azioni, istituite dall’Unione Europea, ai fini di creare un sistema regolamentato di politiche agricole, a livello europeo. La PAC pone le basi nel 1958, un anno dopo l’istituzione della Comunità economica europea (CEE) e si afferma a partire dal 1962. Se la CEE è nata allo scopo di regolamentare un mercato comune nei paesi che avevano aderito alla Comunità economica europea, la Politica Agricola Comune inizialmente si è posta il problema di migliorare la produzione agricola e di creare un sistema di equilibrio tra domanda e offerta, garantendo a tutti i territori della CEE, la sicurezza dei rifornimenti ad un giusto prezzo. A partire dal 1962, fu raggiunto con successo l’obiettivo della sicurezza alimentare per tutti. Da quel momento storico, sono trascorsi poco più di 50 anni e la Politica Agricola Comune ha subìto dei cambiamenti, si è evoluta, perseguendo di volta in volta obiettivi sempre diversi.
L’agricoltura ha ricoperto e ricopre tutt’ora, un ruolo importante nella vita delle persone, la sua maggiore finalità è la creazione di prodotti naturali da impiegare per scopi alimentari, pertanto non può essere considerata una mera attività economica. Gli agricoltori, modificando le condizioni della terra, la coltivano utilizzando tutte le tecniche e gli strumenti per incrementare la quantità e la qualità dei prodotti. Un’attività importante quella agricola, che ha sempre avuto un ruolo fondamentale per la sopravvivenza umana, soprattutto durante le guerre.
Uno dei motivi per cui la PAC è stata istituita, sottolinea Giampiero Martini, riguarda la necessità di voler risollevare la situazione agricola europea in un momento storico difficile: la distruzione avvenuta in seguito alla seconda guerra mondiale. Con il trascorrere del tempo però, la PAC si è orientata verso altri obiettivi. Grazie ai sussidi e alle colture intensive, il sistema agricolo ha potuto puntare sull’obiettivo della massima produzione, assicurando un buon livello di provvigioni alimentari. Tra gli anni Ottanta e Novanta, si è verificato però il fenomeno delle eccedenze alimentari: gli agricoltori riuscivano a produrre più di quello che veniva richiesto.
A partire dagli anni Novanta, per far fronte alle eccedenze alimentari, la PAC ha adottato diverse misure, volte a ridurre le azioni di sostegno ai prezzi per favorire politiche di aiuto ai produttori. La riforma PAC attuata nel 1992, coincise anche con l’avvio delle politiche di sviluppo sostenibile. Dalla metà degli anni Novanta, la Politica Agricola Comune, ha posto quindi più attenzione all’ambiente, alla qualità del prodotto e ha promosso maggiori investimenti per le aziende del settore agricolo. A partire dal 2000, il principale obiettivo della PAC fu lo sviluppo delle aree rurali, in seguito, furono varate politiche per la protezione dei prodotti tipici locali e lo sviluppo dell’agricoltura biologica.
Attualmente, l’aumento della produzione, anche per mezzo dell’utilizzo di agenti chimici, ha portato alla luce una serie di problemi a carattere ambientale contestati dagli ambientalisti. Dato che la Politica Agricola Comune è soggetta a continui cambiamenti, i cittadini europei hanno esplicitamente chiesto di adottare misure per salvaguardare l’ambiente, i paesaggi e la bellezza dei territori.
Le azioni della prossima Politica Agricola Comune, quella relativa al periodo 2014-2020, spiega Giampiero Martini, sarà infatti più a favore del greening o inverdimento, a sostegno cioè dell’ambiente, grazie ad una condizione, un vincolo tra gli aiuti finanziari agli agricoltori e il loro impegno ad adottare misure benefiche per l’ambiente.
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