Non accennano a placarsi le polemiche riguardati le attività di compro oro che da alcuni anni a questa parte sono diventate una caratteristica del panorama di piccoli e grandi centri della penisola.
Una presenza, quella dei banchi metalli, la quale procede di pari passo con una crisi economica che non accenna a diminuire di intensità e che si porta dietro come diretta conseguenza la necessità da parte di molte famiglie di vendere il proprio oro. Una necessità dolorosa, che deriva dalla compressione della capacità di risparmio favorita da stipendi e pensioni spesso troppo esigui, e che ha naturalmente avuto come risultato il proliferare di esercizi commerciali come quelli che acquistano l’oro.
Per capire l’ampiezza del fenomeno, basta consultare il Rapporto Italia elaborato da Eurispes nel corso dei primi sei mesi di quest’anno, in base al quale oltre un quarto degli italiani, il 28,1%, nel periodo preso in considerazione, è stato costretto a bussare alle porte di un banco metalli, contro l’8,5% che aveva caratterizzato il 2012. Con punte nel meridione, ove la percentuale è stata del 31,8, contro il 27,5 delle Isole, il 27,4 stabilito nel Nord-est, il 24,2 fatto segnare al Centro e il 23,6 del Nord-ovest. Percentuali che sono una sorta di bollettino di guerra per la nostra economia e che sono destinate a rendere sempre più arroventato il dibattito sulle attività dedite al commercio dell’oro e dell’argento. Con punte di asprezza che però non sono assolutamente giustificate dalla realtà dei fatti.
Va infatti specificato, che i compro oro, altro non sono che semplici attività commerciali, i quali come tutti gli altri tendono ad ottenere il maggiore utile possibile dalla transazione approntata con la propria clientela. Una precisazione doverosa alla luce delle polemiche che continuano a caratterizzare il settore, anche in considerazione delle infiltrazioni della criminalità organizzata, che ha potuto fare conto in passato su una regolamentazione lacunosa e sulla mancanza di controlli, per entrare in un settore che assume una rilevanza sempre più grande.
Proprio per questo motivo, negli ultimi tempi si è assistito ad un tentativo da parte degli organi di vigilanza, come ad esempio la Banca d’Italia, di dare vita ad una regolamentazione più stringente a tutela della clientela. Anche la vigilanza degli organi di polizia si è fatta sempre più puntuale e oggi si può dire che chi si rivolge ad un banco metalli o ad un compro oro usato, può farlo con tutta la sicurezza del caso, seguendo poche ed elementari regole di buon senso.
Tra le quali vanno ricordate quelle che si mettono in atto ogni volta che si effettua una transazione commerciale, come ad esempio l’affidarsi a nomi di comprovata affidabilità. I quali, proprio per tutelare buon nome e onorabilità, sono i primi a richiedere il rispetto delle normative e delle regole, in base al vecchio detto che vuole la moneta buona scacciare quella cattiva.
Proprio i grandi gruppi, infatti, sono quelli più interessati a chiedere il rispetto di norme base, come la tracciabilità dell’oro che viene venduto, chiedendo al cliente di provare la propria identità con regolare documento che andrà a fare da base alla pratica messa poi a disposizione delle autorità di sicurezza, al fine di contrastare il fenomeno della ricettazione. Non minore l’impegno alla trasparenza, che si esplica sotto forma di quotazioni che debbono essere sempre in grande evidenza all’interno dell’esercizio e fare riferimento a quelle che caratterizzano i mercati, giorno dopo giorno. A questo proposito va ricordata la pratica della migliore quotazione oro online, che caratterizza i rivenditori più affidabili, i quali tramite il loro sito web si impegnano a fermare la tariffa concordata con il cliente per le successive ventiquattro ore, in modo da garantire lo stesso da improvvise e forti oscillazioni del metallo prezioso.
Va infine messo in rilievo che una attività economica come quella che punta alla commercializzazione dei metalli preziosi, oltre ad obbedire alle stesse regole che informano qualsiasi attività, con le identiche problematiche legate a possibili infiltrazioni criminali, si stanno rivelando un argine alla progressiva chiusura del credito da parte degli istituti bancari. Nel nostro paese, infatti, le banche ormai da anni hanno progressivamente ristretto la loro attività di sostegno finanziario alle famiglie, chiudendo i rubinetti del credito e riducendo in maniera drastica i prestiti alle stesse. Con l’ovvia conseguenza di spingere sempre più nuclei familiari a cercare alternative per poter sostenere livelli di vita messi sempre più in difficoltà dalla crisi economica. Facendo dei compro oro una valida alternativa all’usura.
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