Da sempre si pensa che per godere di tassazioni agevolate sia necessario uscire dall’Unione Europea, in verità da circa un anno l’isola greca di Cipro è entrata nella classifica Oxfam dei 15 paradisi fiscali più aggressivi al mondo, la cosiddetta “Tax Battles”.
La storia del paradiso fiscale Cipro
Cipro è divenuta paradiso fiscale in seguito alla caduta del muro di Berlino con una aliquota del 10%, ed una imposta sui redditi di impresa tra le più basse al mondo grazie anche ad una serie di trattati fiscali sulle doppie imposte con oltre 30 paesi tra cui molti dell’Europa orientale. Ciò che ha reso Cipro paradiso fiscale sono state soprattutto le esenzioni dalle imposte sul reddito, fino a pochi anni fa infatti erano liberi da imposta gli interessi ricevuti da individui, il 50% del reddito di interesse delle aziende, i dividendi, i profitti delle organizzazioni che esercitano commercio all’estero, i profitti derivanti da cessione di quote e il reddito da lavoro per servizi forniti all’estero. Rispetto ai classici paradisi fiscali caraibici inoltre Cipro rappresentava un paese già sviluppato, con un aliquota del 5% per i pensionati, ed a poche ore di aereo per tutti i residenti nella zona europea. È sufficiente passare 183 giorni dell’anno fiscale all’interno del paese per avere la residenza.
La crisi del 2012
Il sistema fiscale di Cipro ha consentito negli anni passati una crescita enorme del sistema bancario che, a partire dal 2011, ha iniziato a vacillare in seguito all’interruzione del flusso continuo di capitale. Questo ha costretto il paradiso fiscale Cipro a richiedere una serie di aiuti alla Unione Europea che sono culminati nel 2013, in seguito al tracollo dell’economia greca, in un vero e proprio piano di salvataggio. Il salvataggio non è stato chiaramente indolore per l’economia cipriota, l’UE ha infatti richiesto in cambio l’applicazione di una serie di misure molto severe che rendessero più trasparenti i movimenti di denaro sull’isola. Tutte le banche cipriote sono quindi state costrette ad adottare un nuovo sistema antiriciclaggio indipendente e gestito dalla Moneyval, le tasse sulle imprese sono state aumentate dal 10, al 12,5% e si è dovuto procedere ad un prelievo forzoso del 20% dai conti correnti superiori ai 100mila euro.
Cipro oggi
Nonostante la pesante crisi finanziaria il paradiso fiscale Cipro rimane in Europa uno dei pochi luoghi con regime fiscale privilegiato. Le aliquote per le società sono al 12,5%, tuttavia le società non residenti, ovvero gestite e controllate all’estero, pagano l’aliquota solo sul reddito prodotto nel territorio dello Stato. I dividendi delle società residenti e non, e gli utili prodotti da stabili organizzazioni restano invece esenti. L’imposta sul valore aggiunto si applica sul trasferimento di beni e servizi all’interno dello Stato, e sull’importazione di beni, ma non sull’esportazione. Per il reddito delle persone fisiche invece l’aliquota è progressiva e basata su scaglioni di reddito ad aliquota crescente che vanno da uno 0% per i redditi fino a 19,500 euro al 35% per i redditi oltre i 60,000 euro. Sono colpiti i redditi provenienti da esercizio d’impresa, dividendi e interessi, lavoro dipendente o autonomo, pensioni e diritti su opere d’ingegno.
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