Nel febbraio del 2011, le SERP statunitensi scoprirono un nuovo aggiornamento dell’algoritmo di Google, Panda Update; tre mesi più tardi, la novità era giunta anche nel Vecchio Continente, causando significativi sconquassi negli elenchi di risultati. Ma cos’è e come funziona Google Panda?
Qualità al potere
Panda Update è stato rilasciato dalla società di Mountain View con lo scopo di scansionare i contenuti del web per penalizzare le pagine di scarsa utilità e premiare quelle che offrono valore all’utente. Penalizzazioni e premi, ovviamente, sono espresse in termini di perdita o acquisizione di posizioni sulle SERP di ricerca.
Cosa si intende per valore e utilità
Panda analizza il web in maniera semantica, individuando le pagine che forniscono reale valore e utilità all’utente. Ma quali parametri utilizza per assegnare valore? Panda ha sancito la fine dei thin content, ovvero i contenuti di testo scritti palesemente secondo logiche SEO, che presentano una sovrabbondanza di keyword (keyword stuffing) e che non apportano alcun contributo reale e innovativo. L’update semantico penalizza i contenuti copiati (in parte o totalmente) e quelli scritti in maniera disordinata, che non si concentrano su un focus specifico e che trattano una pluralità di temi senza argomentarli in maniera organica e incisiva.
Attenzione all’usabilità
Ogni agenzia SEO Milano, Roma così come in ogni altra parte del mondo ha dovuto fare i conti anche con problematiche di natura strutturale: Google Panda, infatti, si è scagliato anche contro quelle pagine web caratterizzata dalla scarsa usabilità per l’utente: siti web troppo lenti nel caricamento o disturbati da banner pubblicitari invasivi o strutturati in maniera confusionaria e poco intuitiva hanno perso posizioni in classifica, nonostante, talvolta, la presenza di contenuti di valore. Il principio di base è sempre lo stesso, da sempre: Google sta dalla parte degli utenti e, per avere successo, bisogna agire in modo da accontentare loro, non i motori di ricerca.
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