Risultati eccellenti per l’acqua in Emilia Romagna, tutti gli indicatori e i riferimenti sono positivi raccontando lo stato della gestione idrica nell’area emiliana, sempre più efficiente e sostenibile.
I numeri parlano chiaro e non sono lasciati a interpretazione, il report annuale della società dell’acqua dimostra che quella di rubinetto è buona da bere e sicura, nel 2015 dopo 736.442 analisi di qualità, il 99,9% di queste hanno indicato il pieno rispetto dei parametri di legge.
Nello specifico le analisi hanno riguardato antiparassitari, e aspetti non normati, come contaminanti emergenti e fibre di amianto, in tutti questi casi i risultati sono stati eccellenti confermando, ammesso ci fosse bisogno, che la qualità e la sicurezza dell’acqua di rubinetto sono ai massimi livelli.
Al secondo posto in italia per volumi erogati di acqua, 300 milioni di metri cubi l’anno, la società dell’acqua dell’ Emilia Romagna serve 3,6 milioni di abitanti e 239 comuni anche in marche e triveneto alcuni. Nella sola Bologna, le 120.000 analisi nel solo 2015 mostrano la qualità dei piani e della gestione di questa risorsa oltra all’attenzione alla sicurezza degli utenti.
Punto di riferimento per una valutazione può essere il territorio di bologna uno dei più grandi gestiti con 669 fonti di prelievo e 9209 km di rete acquedottistica sulla quale transitano 102 milioni di metri cubi di acqua, e proprio come anticipato prima conforme ai parametri di sicurezza e qualità nel 99% dei casi, il tutto in virtù dei 200 impianti di potabilizzazione messi in campo.
Proprio a Bologna si svolgerà H2O mostra internazionale dell’acqua, che avrà sede sotto le Due Torri, i cittadini bolognesi potranno guardare con soddisfazione all’acqua dei propri rubinetti.
Agire locale, pensare globale: l’acqua e le buone pratiche, nell’interesse dell’ambiente.
Tuttavia, non bisogna mai abbassare la guardia, infatti, pur essendo costante il lavoro delle multi utility dedicate alla gestione delle reti idriche, basta pochissimo per veder nascere problematiche legate a batteri, come nel caso scoppiato recentemente a Parma, connesso alla legionella.
Pur essendo Parma alla pari con Bologna, una delle migliori città per la qualità di depurazione certificata dell’acqua in Emilia Romagna, ci sono imprevisti che possono accadere e, per quanto gestiti tempestivamente, ricordano alle amministrazioni la necessità costante di lavorare per la qualità dell’acqua, uno dei fattori fondamentali per la vita e la salute dei cittadini.
In conclusione diciamo si a bere l’acqua del rubinetto, magari con l’ausilio depuratori d’acqua Parma, magari ad osmosi inversa, per renderla più leggera.
Ricordiamo che è importante compiere manutenzioni periodiche agli impianti e che, pur dotandosi di un depuratore domestico, non ci si può proteggere da batteri o parassiti, non vanno confusi depuratori d’acqua e potabilizzatori, infine non dimentichiamo i benefici economici: scegliere l’acqua di rubinetto al posto della minerale in bottiglia consente a una famiglia di tre persone di risparmiare fino a 270 euro l’anno.
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