Il Teatro Libero di Via Savona a Milano è il palcoscenico sul quale, dal 21 al 24 marzo, sarà in scena lo spettacolo “Blackberry Love” che narra la storia di una copywriter (Stefania Umania) con uno studente (Simon Waldvogel). Il testo, scritto da Anna Scardovelli e diretto da Federico Cambria, è il frutto di una contaminazione tra linguaggi che coinvolgerà direttamente lo spettatore.
Milano, 17 marzo – La prima della pièce teatrale multimediale “Blackberry Love” è ormai alle porte: sabato 21 marzo debutterà al teatro Libero di Via Savona e rimarrà in cartellone per quattro serate.
Il testo dello spettacolo è stato scritto da Anna Scardovelli e sarà diretto da Federico Cambria, segnalato alla Biennale Europea dei Giovani Artisti di Skopje 2009 per il suo spettacolo precedente, Slavedrome e interpretato da due giovani attori, Stefania Umania e Simon Waldvogel.
La contaminazione tra linguaggi, la tecnologia, l’amore e i rapporti familiari sono i temi attorno ai quali ruota la rappresentazione teatrale: “Blackberry Love è una storia d’amore fra due cugini, con tutta la fatica e la complessità che il rapporto fra familiari esplora. La cuginanza è un pretesto per capire se stessi attraverso l’altro, sondare dolori familiari sopiti e magari riuscire a mettere un po’ a posto le cose del passato” dice Anna Scardovelli, illustrando il significato più profondo della pièce. L’intreccio si basa sulla storia d’amore tra una copywriter e uno studente che si tengono in contatto grazie ad un Blackberry, ma lo spettacolo non si riduce alla semplice trama. Il linguaggio del teatro, del video e della telefonia si fondono tra loro, catapultando lo spettatore in scena. “Oggi la comunicazione non dev’essere più vissuta come nemico delle ‘arti con la A maiuscola’ – spiega la Scardovelli – ma va mescolata ad esse. Chi crea non vede confini. Chi crea mette sempre insieme”.
E aggiunge: “La contaminazione parte dalla vita di ogni giorno e in Blackberry Love casca dentro il testo e si materializza in scena”, “armonizzando insieme azione scenica, musica, suono e proiezioni evocative” prosegue Federico Cambria “per dare al testo un livello di lettura duplice e al pubblico un impatto percettivo più intenso”.
Il Blackberry è uno dei protagonisti della rappresentazione al punto che a poco a poco prende possesso della scena; “l’incontro umano, fisico, è insostituibile (e in Blackberry Love difatti c’è!), ma gli strumenti di comunicazione rappresentano un filtro magico…” sostiene Anna Scardovelli; “credo che il pubblico di oggi” afferma Cambria “sia abituato a ricevere stimoli a diversi livelli”.
Blackberry Love
21 – 24 marzo
Teatro Libero di Milano (Via Savona, 10 MM porta Genova).
Anna Scardovelli
Si occupa di teatro da sempre; ha fatto parte di alcune compagnie, si è diplomata alla Civica Scuola d’Arte Drammatica ‘Paolo Grassi’ di Milano nel Laboratorio di Scrittura Teatrale ed è iscritta alla SIAE nella sezione Musica come ‘trascrittore melodista’ e nella sezione DOR come autore di opere teatrali. Dopo la laurea in Sociologia lavora come copywriter in agenzie di pubblicità, collabora con la cooperativa teatrale ‘Noleggio Cammelli’ di Milano insieme ad Antonietta Magli, Gaetano Sansone e Oscar di Montigny, mettendo il suo lavoro in vari progetti e lavora come dialoghista per la fiction ‘Vivere’ di Canale 5.Oggi è responsabile dell’area Copy & Content in ‘Mediolanum Comunicazione’ e guida un gruppo di autori che scrivono per la televisione, il web, la pubblicità, gli eventi.
Federico Cambria
Dopo la laurea in Comunicazione e Spettacolo e il diploma alla Civica Scuola di Cinema si dedica a diverse attività: produttore ed editore di colonne sonore, assistente alla produzione di set fotografici, sceneggiatore e assistente alla regia in numerose campagne pubblicitarie e televisive.Da regista dirige spot televisivi, documentari, video musicali, fiction e spettacoli teatrali multimediali tra cui ‘Decoder’, con Gerardo Maffei, in cartellone al Teatro Spazio Zazie di Milano nel novembre 2005 e ‘Slavedrome’, presentato alla Festa del Teatro 2008 di Milano presso il Museo della Scienza e della Tecnica e in scena con Marta Zoboli e Carolina Prada allo StudioArea 22.
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