Che cosa c’è di nuovo sotto il cielo modaiolo di Milano? Curiosando tra le sfilate di abiti da cerimonia della Fashion Week autunno inverno 2013/2014 di questi giorni, le proposte non sembrano essere così varie.
Il nuovo “diktat modaiolo” proposto dalle grandi grandi griffe è quello di un ritorno al minimal e alla sobrietà. Vuoi anche per la crisi economica. Il prossimo autunno sarà trendy chi privilegerà la linearità e la semplicità dei capi, sia per quanto riguarda la quotidianità che per le grandi occasioni. Passare inosservate ma con stile questo sembrano dire le firme del made in Italy, il low profile vince sull’esibizionismo degli anni precedenti.
Facendo una breve panoramica di quanto visto fin’ora sulle passerelle c’è poco per cui essere sorpresi. Alberta Ferretti presenta una collezione essenziale con colori opachi, abiti da cerimonia rigorosamente lunghi e con gonne che non scoprono più in su del ginocchio. Velluto e chiffon di seta ritmati con rigore, preziosi fiori ricamati che seducono con discrezione. Lungo abito con mix di pizzo e tulle di seta nero, trasparenze e volants da red carpet.Chic ma con discrezione. Stessa storia per altre griffe celebri come Mila Schon , la stilista porta in scena una collezione austera, dark con bustier e gonne ampie che a stento lasciano intravedere le forme del corpo.
Angelo Marani preferisce le linee squadrate quasi geometriche per i suoi abiti da cerimonia mentre di giorno vince il jaquard,con mix di intarsi e dettagli tecno, la sua è una donna fredda quasi androgina. Silhouette rigorosamente sensuale con abiti avvolgenti, come per il look tutto bianco con top in lana e gonna in tessuto scuba. La linea giovane Blugirl invece dà risalto a dei capi di ispirazione collegiale con ampie gonne a pieghe, giacche blu con bottoni oro e camicette dal taglio casto. Romantica ma non didascalica per una donna sì sognatrice ma con i piedi ben piantati sulla terra.
L’unico nome che ha vivacizzato la fredda monotonia delle sfilate milanesi è stato Angelo Marras astro in ascesa del firmamento italiano, la sua collezione presenta abiti da sera e giornalieri con colori e stoffe vivaci; si va dalle stampe floreali che evocano un’atmosfera esotica per poi tuffarsi nei mitici sixties con abiti in tweed di chiara ispirazione vintage.
Stessa aria sulle passerelle parigine, dove una griffe storica come Louis Vitton rievoca atmosfere cupe di un buduoir degli anni venti, con creazioni ispirate alla lingerie da camera. Caschetti e trucco marcato per uno stile negligè chiaramente seducente ma con garbo. La collezione presentata da Marc Jacobs porta in scena i modelli base della lingerie ridisegnata, le sottovesti si tramutano in sensuali abiti di seta, le gonne sono lavorate con inserti di piazzo, e le vestaglie da camera diventanto cappotti trapezè di seta stampata.
Sensualità appena accennata anche per Dior e Lanvin sottolineano con abiti da sera vagamente retrò ma reinterpretato in maniera attuale e più vicino a una donna metropolitana, “costretta”ogni giorno a distircarsi in una società in bilico tra il benessere e la precarietà.Il prossimo inverno per essere cool lasciate a casa le trasparenze e gli abiti succinti, la classe non viaggerà sul tacco 12 ma su comode ballerine
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