Le lavorazioni meccaniche permettono di realizzare particolari metallici estremamente importanti per i grandi settore industriali (metallurgico, meccanico, elettronico, aeronautico, automobilistico, alimentare, tessile) grazie al suo settore centrale, la torneria. Questo settore copre tutte le maggiori operazioni che danno vita a delle minuterie metalliche varie, con alla base un complesso procedimento di lavorazione. Tra queste, molto importante si configura essere l’operazione di rettifica: in quanto processo di finitura, questa permette di ottenere dei pezzi di alta qualità e precisione e di perfezionare e valorizzare l’operato delle precedenti fasi di lavorazione. Nello specifico, le rettifiche industriali permettono di lavorare materiali dalle caratteristiche disparate e di applicare i prodotti ottenuti in settori diversi: ingranaggi, semiassi e componenti per il settore automobilistico, componenti, assi, bielle per il settore navale, macchine utensili e mandrini, pistoni, alberi o macchine agricole e escavatori.
Perché è richiesta la lavorazione di rettifica e come si ottiene?
La rettifica è una lavorazione costosa e, in alcuni casi, pericolosa. Innanzitutto, rimuovere del materiale richiede solitamente più tempo che dare la forma mediante le operazioni precedenti. Poi, se non si esegue correttamente l’operazione, si rischia di inficiare il prodotto finale, danneggiando la qualità e le proprietà del prodotto. Nonostante si ricorra a questa operazione solo se strettamente necessario, sono molti i motivi che portano alla necessità di asportare materiale: si può aver bisogno di particolari tolleranze dimensionali non diversamente ottenibili con altre lavorazioni o i pezzi da realizzare presentano profili interni ed esterni che possono essere lavorati solo per abrasione.
La rettifica nelle lavorazioni meccaniche avviene mediante abrasione per opera della rettificatrice. Un utensile multitagliente a geometria non definita costituito da grani abrasivi, la mola, si occupa di asportare il materiale in eccesso, eliminato sotto forma di trucioli. I grani abrasivi portano avanti un’azione contemporanea generando un’elevata velocità di taglio (di tipo rotatorio continuo) e di temperatura nella zona di contatto tra pezzo e mola. Le superfici realizzabili mediante rettifica sono le cilindriche esterne, le coniche interne ed esterne, la filettatura, gli spallamenti, le piane, di accoppiamento e di scanalature.
Quali sono i tipi di rettifica e di rettificatrici?
Esistono diversi tipi di macchine rettificatrici: ad ogni lavorazione di rettifica corrisponde una rettificatrice diversa. Le principali sono le rettificatrici in tondo, le rettificatrici senza centri e le rettificatrici per piani. Le prime sono utilizzate per lavorare superfici sagomate, coniche o cilindriche, interne ed esterne. L’operazione di rettifica avviene montando il pezzo su un mandrino che ruota nel senso della mola, che ruota anch’essa ma a velocità maggiore e asporta il materiale. Le rettificatrici senza centri, invece, lavorano pezzi allungati e sottili e stavolta il pezzo è fissato tra due mole che seguono lo stesso moto di rotazione: una più grande esegue la lavorazione della superficie, mentre l’altra ruota e spinge il pezzo. Le rettificatrici piane sono classificate in tangenziali e frontali e lavorano superfici piane, solitamente di grandi dimensioni.
L’affidabilità di Gima Spa nella lavorazione di rettifica
Gima Spa è specializzata in un’ampia gamma di lavorazioni meccaniche ed è apprezzata da clienti e partner sia per la competenza, la precisione e l’affidabilità del personale sia per la tecnologia all’avanguardia dell’attrezzatura, composta da venti rettificatrici senza centri e tre rettificatrici piane) e del suo parco macchine. Essendo l’operazione di rettifica molto complessa, è necessario affidarsi a una delle realtà più qualificate del settore in Italia.
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