La legge italiana si è adeguata al resto del Mondo nella lotta contro la droga, in particolar modo attraverso i controlli sul posto di lavoro, infatti ormai da qualche anno è divulgata la nuova normativa che vincola i datori di lavoro ad effettuare il test antidroga medicina del lavoro a tutti i lavoratori che svolgono le mansioni comprese nella lista delle mansioni a rischio definita e pubblicata dal Governo. Il medico specialista in medicina del lavoro, è quindi deputato all’attuazione degli accertamenti di primo livello sulle droghe d’abuso e starà a lui ultimare le verifiche con il test antidroga per la medicina del lavoro, un test pensato e creato appositamente per l’esame di primo livello su urina, proprio nei termini descritti dalla Legge italiana. Il test antidroga per la medicina del lavoro va svolto su campione di urina e può essere anche un test rapido monouso, se il medico competente o il posto di lavoro necessitano di un mezzo pratico, affidabile e veloce. L’esame è obbligatorio senza dispense per tutti i dipendenti ai quali da contratto sono stati assegnati degli incarichi che rischiano di mettere a repentaglio la propria incolumità o quella altrui, e che se svolti sotto l’effetto di narcotici o comunque in assenza di lucidità e concentrazione, possono compromettere la sicurezza del lavoratore che svolge la mansione, dei colleghi e/o di chiunque vi sia a contatto in qualche modo. L’obbligo si estende in primo luogo al periodo antecedente l’assunzione, infatti prima ancora di prendere alle dipendenze il lavoratore che sarà tenuto a svolgere compiti che rientrano nelle mansioni a rischio, il Datore di lavoro sarà obbligato a procedere con l’esecuzione di uno screening di primo livello sulle droghe d’abuso in collaborazione con un medico competente, così da scongiurare in anticipo la possibilità di incappare in eventuali situazioni problematiche in futuro. Il datore di lavoro sarà tenuto ad appurare la condotta dei dipendenti prima e durante il periodo di lavoro, con la possibilità proporre di svolgere test antidroga medicina del lavoro in qualsiasi momento nel caso in cui vi sia un ragionevole dubbio. L’esecuzione degli accertamenti sarà segnalata dal datore di lavoro ai dipendenti poco prima del giorno scelto per lo svolgimento dell’esame, il quale andrà svolto ogni anno almeno una volta ed eventualmente ripetuto in caso di dubbio da parte del datore come precedentemente spiegato. Le classi di lavoratori tenuti a sottoporsi agli accertamenti di primo livello sono destinate ad allargarsi, come spesso ci comunicano televisione e giornali, le categorie a rischio per la legge sono in continua determinazione e possono essere allargate in qualsiasi momento nel caso in cui questo sia ritenuto opportuno. Per quanto riguarda i risultati dei test di screening di primo livello, i provvedimenti stabiliti dalla legge in caso di positività sono certamente un deterrente per chi ha utilizzato od utilizza abitualmente sostanze stupefacenti, in caso di risultato positivo alle droghe indicate dalla legge, infatti, sarà necessario effettuare accertamenti di secondo livello presso i laboratori accreditati e, in questo periodo di accertamento, il lavoratore sarà considerato temporaneamente inidoneo a svolgere la mansione a lui accordata in precedenza. Se il laboratorio dovesse confermare l’assunzione, nei giorni precedenti il test, di una o più delle sostanze tra quelle stabilite dalla legge, il lavoratore verrebbe sospeso dalle attuali mansioni e potrebbe rischiare anche il posto di lavoro.
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