Quando si sviluppa una malattia neoplastica, generalmente si denota la presenza di alcuni sintomi ben specifici, a seconda sia della gravità sia del tipo di tumore: l’ingrossamento dei linfonodi è senza dubbio tra questi sintomi, anche se si calcola che statisticamente solo l’1% delle persone che si rivolge al medico di fiducia per dei linfonodi ingrossati abbia realmente sviluppato una forma tumorale.
Tuttavia, è bene prevenire, anche perché le malattie neoplastiche, per ottenere una guarigione efficace, vanno “scoperte” precocemente: è quindi molto importante prestare attenzione ai sintomi che possono essere associati alla presenza di una patologia tumorale, ed anche per questo motivo i linfonodi sono fondamentali nella diagnosi del cancro.
Seppur ciò accada molto di rado, l’ingrossamento di un linfonodo è a volte la spia della presenza di una patologia tumorale ai suoi inizi: in realtà, però, molte volte esso indica anche che la malattia si trova ad uno stato più avanzato, e che quindi la malattia stessa si sta propagando verso l’interno e verso gli organi, attraverso, appunto, le vie linfatiche.
Può essere questo il caso di linfomi, che sono delle specifiche malattie linfatiche ad ordine tumorale: è molto importante intervenire preventivamente, perché i tumori che raggiungono uno stadio avanzato sono molto più difficili da sconfiggere, e in molti casi non sono sufficienti dei cicli di chemioterapia.
Quando un linfonodo si ingrossa a dismisura, è sempre la spia che qualcosa non va: significa che, alla presenza di antigeni che incontrano nelle vie linfatiche, questi organi dalla grandezza variabile di massimo 25 mm aumentano il loro contenuto di globuli bianchi pronti ad attaccare gli aggressori esterni, in questo caso rappresentati dalla presenza di una malattia neoplastica.
Se questo campanello d’allarme viene ricevuto in tempo, si hanno ottime possibilità di guarigione contro le malattie neoplastiche arrestando per il tempo il propagarsi delle cellule tumorali.
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