Grande vitalità sta dimostrando il settore del franchising malgrado il periodo di grande crisi. Stare da soli diventa sempre più difficile.
Si può crescere anche in un periodo difficile come questo. E’ il caso del franchising che come settore sta dimostrando ancora una grande vitalità. Ne abbiamo parlato con Graziano Fiorelli Presidente di Assofranchising che raccoglie il 70% del mercato dei franchisor italiani.
Nonostante il periodo di crisi il vostro rapporto sul 2010 dice che avete fatto passi avanti, si tratta di una tendenza confermata anche nel 2012 e quanto potete prevedere per quest’anno?
Per quanto riguarda l’andamento sul mercato per il 2012 Il trend si preannuncia di tenuta a fronte di un mercato molto negativo.
Del resto anche nel triennio terribile che ha avuto inizio nel 2008 quello che i nostri rapporti dicono è che il settore del franchinsing ha “tenuto”. E per tenuto si intende che i numeri hanno sempre avuto segno positivo, di poco, magari del 2 o 3%, ma pur sempre positivo, di fronte a una situazione del commercio che al contrario è stata come ben sappiamo.
Come mai?
La risposta che noi ci diamo è che l’apparato distributivo italiano conta ancora più di 700mila punti vendita fissi al dettaglio. È uno degli apparati più capillari che ci siano in Europa. E la maggior parte è formato dal commercio indipendente. Ora su questo mercato che è sempre più competitivo sia perché i bassi consumi inaspriscono la concorrenza sia perché comunque la distribuzione moderna avanza, stare da soli in queste condizioni è sempre più difficile. Essere parte di una rete strutturata, con il suo marchio e la sua insegna, con le sue economie di scala importantissime, la sua formazione, diventa un grosso aiuto. Essere inseriti in un sistema organizzato di questo tipo consente di far fronte meglio al rigore della crisi, così come nei periodi di espansione consente di usufruire meglio delle opportunità.
Un giovane o meno giovane, che esce da un’azienda in questo momento, e pensa di entrare in questo settore, fa bene o deve usare cautela?
Consideri che fino al 2007 il franchising in Italia è cresciuto in modo continuo e per molti anni anche a due cifre, poi è arrivato il triennio terribile di cui parlavamo. Ma c’è ancora ampio spazio proprio per il fatto che si abbiamo un commercio così capillare e frantumato, e il franchising offre questa opportunità di sviluppo e tenuta con meno rischi, ha davanti delle prospettive interessanti. E questo vale sia per i giovani che sono alla ricerca di una nuova professione, purché abbiano quei talenti minimi per svolgere un’attività commerciale, sia per quelle persone che siano state espulse dal sistema in ristrutturazione.
In questo momento ci sono dei settori merceologici più appetibili di altri?
Il Franchising è trasversale ai sistemi distributivi e quindi si può avere in franchising il grande supermercato come anche il più piccolo negozio di vicinato. Ed è trasversale anche ai settori merceologici, perché se si guarda la mappa dei settori del franchising si vede che ce ne sono di tutti i tipi. Ora possiamo dire che il settore che ha sofferto di più in questi tre anni è stato quello immobiliare continua su www.soocialfranchising.com
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