Salute e benessere

I negativi effetti del fumo

Il fumo è colpevole di tutta una serie di perniciose patologie che minano intimamente il benessere dell’individuo. Il tabagismo è ragione di un vero e proprio massacro: si pensi che tutti gli anni nel nostro Paese muoiono a causa del vizio del fumo dalle 70.000 alle 83.000 persone; fra di esse una su quattro ha un’età compresa tra i 35 e i 65 anni. Questi dati impressionanti si scoprono dal rapporto 2011 sul tabagismo predisposto dal Ministero della Salute, che rammenta come il tabacco sia una causa notoria o plausibile di quantomeno 25 patologie, tra cui le broncopneumopatiecroniche ostruttive e patologie polmonari croniche (BPCO), il tumore del polmone e altre forme, le cardiopatie, e le vasculopatie. Sul focus intitolato “Attività per la prevenzione del tabagismo” si evidenziano dei dati a prima vista imprevisti che evidenziano come la mortalità e l’incidenza per carcinoma polmonare sono in attenuazione tra gli uomini ma in rialzo fra le donne. Fra le esponenti del gentil sesso, questa malattia ha oltrepassato abbondantemente quella del tumore allo stomaco, diventando la terza ragione di morte per cancro, dopo mammella e colon-retto. Dal punto di vista clinico l’uso prolungato di sigarette e derivati, sta all’origine dei deleteri effetti del fumo come causa di considerevoli patologie. Si è visto difatti negli anni un ampliamento della mortalità dei soggetti fumatori, riguardo a chi non fuma, con sviluppo di neoplasie del polmone, della bocca e delle prime vie respiratorie, della vescica e del pancreas. Altri effetti del fumo sono lo sviluppo di malattie come l’enfisema polmonare unito a un grande aggravamento della sintomatologia dell’asma sia negli adulti che nei fanciulli. E precisamente negli anni ’40 si dimostrò per la prima volta come vi sia una stretta connessione tra tabagismo e patologie cardiocircolatorie. A convalida, proprio a causa degli effetti del fumo, specialmente della nicotina, gli studi effettuati hanno posto in risalto che questa sostanza a lungo andare provoca una restrizione dei vasi sanguigni, un accrescimento dell’adesività delle piastrine e un accumulo di placche di grasso sulle pareti interne dei vasi sanguigni. Si è oltre a ciò documentato come ulteriori risultati del fumo siano l’accrescimento della pressione arteriosa, una sequela di alterazioni del ritmo cardiaco (della frequenza cardiaca e delle aritmie) e si alzi, sempre come risultato degli effetti del fumo, il rischio di infarto, di malattie vascolari, di ictus ed emorragia cerebrale. I fumatori più incalliti, secondo quanto determinato dal citato rendiconto del ministero, restano gli uomini tra i 25 e i 34 anni d’età, con una parte del 38,9%, invece per le donne le più “accanite” sono quelle tra i 45 e i 54 anni, il 23,3%; stabile, invece, la prevalenza tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni con un valore di 21,4%, cioè il 26,5% i maschi e 15,9% le femmine. Inutile dire come il dato sul fumo giovanile sia particolarmente allarmante, tenuto conto di una considerazione importante: gli effetti del fumo sui giovani sono devastanti. A tutto ciò va associato un altro dato ancor più inquietante: il continuo aumento dell’abuso di marijuana la quale, fumata in combinazione col tabacco, rappresenta un cocktail micidiale in grado di minare profondamente la salute dell’individuo.

No Comments Found

Leave a Reply