Se si ha intenzione di passare l’estate presso uno dei campeggi di Chioggia, non si possono non apprezzare le numerose possibilità offerte dalla cucina locale, piena di ricette tramandate dalle epoche in cui bisognava fare economia.
Prima di tutto il pesce: le “sardelle”, ovvero le sardine, conservate sottosale; le “bibarasse”, cioè le vongole di laguna, buone sia per iniziare un pasto sia come condimento; il “saore” e il “broeto”, piatti che recuperano rispettivamente il pesce fritto in eccedenza e quello da non vendere e arrangiare in una zuppa.
E poi “schile”, “marsioni”, “moleche”, vale a dire vari tipi di crostacei serviti con polenta, e le seppie, spesso cucinate con il riso, ingrediente principale anche di “risi e cavoli”, “risi e bisi”, “risi e verse”.
A proposito di verdure e legumi: oltre al rinomato radicchio rosso locale, consumato crudo o cotto, ci sono i “fundi di articioco”, ossia i carciofi, e la “succa baruca”, la zucca infornata, senza contare la tipica “polenta fasiola”, risultante da un impasto di mais e fagioli. Fra i biscotti si segnalano i “papini”, gli “zaleti”, i “berolini”. Altri dolci sono la “smegiassa”, focaccia con miele nero, uva passa e pinoli, i “pevarini col miele” e i “sugoli”. Nomi familiari pure per chi frequenta le spiagge di Chioggia.
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