Si Classifica al secondo posto per il Premio “Mino Blunda” (sezione narrativa edita) l’opera
Il lavoro rende liberi (se lo trovi) di Fabrizio Biuzzi.
Non un romanzo d’appendice, non una storia d’amore o d’avventura, non un thriller e non un trattato o un saggio, ma il resoconto di quello che è successo all’autore nei cinque mesi successivi alla sua laurea: dal primo approccio con il mondo del lavoro. Anzi, non proprio con il mondo del lavoro, ma con ciò che viene immediatamente prima, vale a dire con quello strano e variegato ecosistema costituito dalle agenzie di lavoro interinale, dai colloqui di selezione e da tutti questi nuovi metodi di scelta del personale, che sembrano essere l’unica porta per accedere a un’azienda.
È il racconto delle esperienze fatte in giro in varie città italiane a consegnare curriculum, a rispondere alle domande di assillanti selezionatori, a compilare test attitudinali, a confrontarsi con altri giovani in cerca di lavoro, e del modo inaspettato con cui l’autore, dopo essersi affannato tanto, arriva a ottenere il suo primo impiego.
Ma è anche una riflessione in generale sulla vita, sulle illusioni, sulle false speranze generate da un titolo di studio che in realtà è privo di valore in sé, giacché la realtà molto spesso è assai diversa da come ce la siamo immaginata.
Fabrizio Biuzzi è nato a Empoli il 6 marzo del 1978 e si è laureato in Economia Aziendale nel 2004 all’Università di Pisa. Prima della laurea ha fatto svariati lavori, tra cui il tipografo e il P.R. in discoteca. Dopo gli studi ha lavorato con contratti a progetto in varie aziende, anche multinazionali, e in studi commerciali. Il lavoro rende liberi (se lo trovi) è la sua prima opera edita.
Il lavoro rende liberi (se lo trovi)
di Fabrizio Biuzzi
pp 122
isbn 978-88-567-0320-7
euro 14.00
Gruppo Albatros Il Filo
Ufficio Stampa
Valeria Bergamaschi
www.gruppoalbatrosilfilo.it
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