Come altre sostanze stupefacenti quali la nicotina e l’eroina, la cocaina agisce a livello cerebrale provocando una sensazione di forte gratificazione, lucidità mentale, fiducia in se stessi ed inoltre fornisce una sensazione di forza e di potenza sessuale. Questo effetto è ciò che entusiasma i consumatori di ieri e di oggi all’uso di questa sostanza.
Non deve sorprendere infatti che anche le grandi menti ne hanno fatto uso.
Nel 1884 Sigmund Freud pubblicò il saggio Uber Coca, in cui affermava che la cocaina produce “una sensazione prolungata d’euforia, che non differisce in alcun modo da quella di una persona in buona salute. In altre parole ci si sente normali ed è difficile credere di essere sotto l’effetto di una droga. Si riesce ad affrontare un lungo e intenso sforzo fisico senza alcuna fatica. Ci si sente bene senza nessuna delle sgradevoli conseguenze dell’assunzione di alcol“.
Arthur Conan Doyle fa dire a Sherlock Holmes che “è così straordinariamente stimolante e rende così acuta la mente che i suoi effetti collaterali diventano irrilevanti”.
Ma l’intensità di questa sensazione assolutamente diversa da qualsiasi altra esperienza fisica umana ha un costo e non solo monetario: più la dose è alta più l’esperienza è eccitante e più l’umore soffre quando l’effetto è terminato. Man mano che se ne fa uso il corpo ne diventa sempre più assuefatto e così con il passare del tempo, ci vogliono dosi sempre più forti o più frequenti per ottenere lo stesso risultato. Inoltre, l’accumulo di dosi di cocaina può causare problemi neurologici e comportamentali, come vertigini, mal di testa, difficoltà di movimento, ansia, insonnia, depressione e perfino allucinazioni. Inoltre la cocaina stimola le cellule del sistema nervoso centrale e del sistema cardiovascolare da cui si è osservato un reale aumento del rischio di un attacco cardiaco entro le 24 ore successive all’assunzione. E molti dei pazienti ai quali Freud consigliava la cocaina per curare una serie di malattie finirono per assuefarsi alla droga.
La ricerca di effetti sempre più sconvolgenti da parte di accaniti consumatori ha comportato grossi rischi. Se viene fumata, la cocaina raggiunge il cervello in pochissimi secondi, producendo un’eccitazione molto più intensa di quella che si avrebbe sniffandone la stessa quantità. Per fumare la cocaina pura, o freebase, si usa un solvente come l’etere dietilico ma questa tecnica è pericolosa perché il composto è molto infiammabile e può andare in contro a combustione spontanea. Tale rischio ha portato alla creazione della forma più letale di cocaina nota come forfora del diavolo, rock, o semplicemente crack. In questo caso la cocaina è miscelata con l’ammoniaca o il bicarbonato di sodio fino a raggiungere un colore marroncino pallido. Ed è questa, purtroppo, la miscela che crea maggiore dipendenza, ancor più dell’eroina.
C’è anche un ulteriore pericolo derivante dall’uso della cocaina derivante dalla combinazione con altre droghe. Assunta insieme all’alcol, la cocaina forma la cocaetilene nel fegato, una sostanza che provoca una maggiore euforia ma che fa anche aumentare il rischio d’infarto o arresto respiratorio. Assunta insieme all’eroina, in una miscela chiamata speedball o moonrock, la cocaina produce una rapida accelerazione del battito cardiaco, ma quando l’effetto svanisce, l’eroina rallenta il cuore e si rischia l’arresto.
Come precedentemente affermato la cocaina conduce a dipendenza. Tutto inizia sempre per divertimento fino a quando non arriva il momento in cui il divertimento diventa bisogno e poi ossessione. Chi ne fa uso spenderà quasi tutti i suoi soldi per acquistarne altra e passerà la maggior parte del tempo pensando come procurarsela. A causa del loro comportamento allontaneranno da sé familiari, amici e colleghi. La strada per entrare nel ciclo è semplice e rapida, uscirne è molto più faticoso.
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