La musica è arte, cultura, spettacolo, divertimento, emozioni e quant’altro. Gli stimoli musicali sono in continuo aumento durante tutto l’arco della nostra vita, ma gli spazi per la vera educazione musicale scarseggiano sempre più.
È importantissimo invece avvicinare i bambini fin da piccoli alla musica. I bambini fin da piccoli non sono solo esserini da accudire e nutrire, ma anche individui portatori di bisogni cognitivi, che una corretta educazione musicale fin dalla nascita può aiutare a sviluppare. Sia che da grandi diventino musicisti o meno, che suonino strumenti musicali o siano ascoltatori, in ogni caso entrerà molte volte in un negozio musica, è importante perciò che questo talento venga nutrito e potenziato fin dall’inizio. I primi tre anni di vita sono ormai considerati fondamentali per l’apprendimento musicale, proprio come succede nell’apprendimento linguistico. L’attitudine musicale, e cioè la potenzialità di apprendimento in musica, comunemente definita talento musicale, vede infatti nei primi anni di vita dell’individuo un importante momento di sviluppo. Questa attitudine fa parte del patrimonio personale di ogni individuo, ed è innata; ma un ambiente ricco di stimoli musicali è la condizione indispensabile perché si sviluppi al massimo delle sue potenzialità, così come un ambiente povero di stimoli musicali ne decreta automaticamente l’involuzione.
Se questi anni vengono sprecati, si perde così il modo di sviluppare l’attitudine musicale del bambino, producendo in questo modo uno spreco di risorse umane.
Negli anni successivi poi si può anche pensare di cominciare a suonare qualche strumento, i rivenditori strumenti musicali non sono numerosissimi ma in ogni città se ne trova almeno uno.
Infatti queste sono abilità che si acquisiscono solo praticandole, con la voce e con gli strumenti. Mentre al bambino che stona, con la voce o con il flauto dolce, l’insegnante di un tempo chiude la bocca, l’insegnante illuminato insegna proprio a intonare. Intonare non è un prerequisito del far musica, è un obiettivo. Chi potrebbe reprimere la gioia che il bimbo piccolo prova quando canta Madama Dorè, per il fatto che le note emesse dalle sue corde vocali hanno magari poco a che vedere con l’originale? Questa stessa soddisfazione si ripropone a livelli avanzati, quando il piccolo flautista, o pianista, o violinista, si cimenta al meglio delle sue capacità, piccole o grandi che siano. Si suona e si canta per se stessi, prima di tutto, per la propria soddisfazione e il proprio benessere.
L’educazione musicale è sempre più bandita dai programmi della scuola, con spazi e orari sempre più ridotti, scarsità di materiali e di fondi, non resta perciò che rivolgersi alle scuole private, che si occupano di formare i bambini musicalmente e arricchire così il loro bagagli culturale.
Anche per chi non è più nell’età dello sviluppo, in ogni caso, la pratica di uno strumento può essere un utile esercizio. Anche se il tempo scarseggia, la vendita strumenti online ci viene in aiuto, ma si possono trovare anche spartiti, corsi, consigli, lezioni. Magari non diventeremo grandi artisti, ma almeno potremo passare moltissimi momenti di benessere personale, ampliare le nostre conoscenze e abilità e magari anche trovare un pubblico che apprezzi i nostri sforzi e allietare le serate in compagnia.
A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl – Pubblicità Turismo
No Comments Found