L’obbiettivo principale delle tecniche New Age o comunque di medicine alternative è quello di promuovere e divulgare discipline che possano contribuire al miglioramento del benessere e della vita dell’uomo.
Tuttavia moltissime sono le discipline e le tecniche che si ispirano a questo ampio movimento, dai confini flessibili e non delineati, ricercando delle tecniche che se frequentate e coltivate nella giusta misura possano fornire gli strumenti per una maggior crescita e consapevolezza del proprio sé e per ottenere il raggiungimento di una maggior felicità individuale e collettiva.
Uno dei capisaldi di questa filosofia è infatti la teoria del pensiero positivo applicata anche allo studio dell’albero genealogico famiglia. Secondo queste filosofie, la mente umana ha poteri profondi e vasti, che possono persino modificare la realtà. Ogni nostro pensiero, in ogni istante crea la nostra realtà. Noi siamo dei creatori di realtà, ininterrottamente. In base a questo assunto, la realtà che ci circonda altro non è che espressione del nostro pensiero. Dare un indirizzo positivo alle proprie considerazioni e atteggiamenti è dunque fondamentale, in quanto i pensieri e le parole che scegliamo di vivere saranno il nostro domani ed i nostri obiettivi. Il pensiero positivo, quindi consiste in quello stato mentale, frutto anche di elaborazione culturale, che permette al singolo individuo di affrontare con ottimismo e fiducia la propria esperienza di vita.
La principale convinzione che accomuna tutti o quasi i new ager (pur nello sconfinato panorama che rende arduo e fuorviante ogni eccessivo schematismo) è che il nostro pianeta e l’Umanità nel suo insieme (attraverso un cammino di trasformazione che però è individuale) si trovi alla soglia di un progresso spirituale sulla time line che, se raggiunto, consentirà l’accesso a nuove dimensioni dell’esistenza, ovvero a una nuova forma di consapevolezza. Da più parti, per esempio, si fa riferimento all’anno 2012 (tratto da diverse antiche profezie) come termine indicativo di una transizione maggiore e di un “salto quantico” nel tessuto temporale dovuti anche all’attraversamento da parte dell’intero sistema solare di un campo energetico ad altissima frequenza indicato come cintura fotonica. Il concetto di tempo è inteso come un tempo lineare, in cui l’umanità prosegue il suo cammino e dove può identificare il mal di vivere e quindi eliminarlo dalla propria esistenza.
Certo, per la loro stessa natura, non si tratta di fatti e concetti riscontrabili nel mondo scientifico accademico, e ancor meno nelle credenze accettate dalle religioni tradizionali. Essi comunque, per la visione New Age, non vanno intesi come la classica attesa della fine del mondo o del Giudizio Universale, ma come un termine temporale legato ai grandi cicli cosmici, entro il quale ogni essere umano (e la società nel suo insieme) dovrà prepararsi e ristrutturarsi se vuole evitare di stagnare nell’inarrestabile cammino evolutivo.
Questi progressi, pur di natura spirituale, riguardano necessariamente anche i piani materiali dell’esistenza e toccano i codici stessi della struttura fisica. Le “nuove abilità” legate al risveglio interiore possono condurre ad un accrescimento sostanziale del sentire intuitivo e a trasformazioni percettive legate alla possibilità di vedere cose ora invisibili, di viaggiare nello spazio istantaneamente, di cogliere significati e correlazioni prima nascosti negli oggetti e gli eventi dell’Universo, nonché di agire su tali oggetti ed eventi in una moltitudine di nuovi modi “metafisici”. La New Age quindi abbraccia volentieri, per esempio, la pratica della meditazione, o concetti di provenienza orientale come quello del risveglio in senso buddhista o quello dell’apertura del terzo occhio.
A cura di Martina Meneghetti
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